Nonostante l’aumento dei contagi registrato a livello nazionale, nelle scuole della regione Veneto l’incidenza è sotto controllo e, dal 15 settembre, quando è iniziato il monitoraggio, a oggi, affatto preoccupante.
Lo ha comunicato, durante il punto stampa convocato alla sede della Protezione Civile di Marghera, il presidente Luca Zaia.
In una popolazione scolastica di circa 800 mila studenti e 107 mila operatori, il monitoraggio ha portato all’individuazione di 2327 positività tra gli studenti e di 141 tra il personale scolastico.
Una leggera crescita in sintonia con i dati nazionali il monitoraggio, nell’ultima settimana, l’ha rilevata. Ma non tale da creare allerta.
Il monitoraggio nell’ultima settimana
Le quarantene, negli ultimi 7 giorni, hanno riguardato 4.848 studenti, mentre ne sono rientrati nella condizioni previste dal monitoraggio (frequenza a scuola, evitando però al di fuori feste, centri sportivi e altre occasioni di assembramento) altri 5.496. Tra il personale, i numeri sono rispettivamente di 307 quarantene e 430 monitoraggi. La fascia in cui si sono riscontrati più positivi è quella tra 0 e 6 anni (34,3%), seguita dalle scuole primarie (27,7%), dalle secondarie di primo grado (23,7%) e dalle secondarie di secondo grado (17,5%).
Le scuole sentinella
Agli screening legati alle positività si aggiunge il sistema delle “scuole-sentinella”, avviato lo scorso anno e ora diventato progetto nazionale, con l’estensione anche alle scuole primarie.
In questi casi, il monitoraggio con tampone in autosomministrazione viene effettuato su tutti gli studenti a rotazione, compresi quelli asintomatici, e continuerà fino al termine dell’anno scolastico. Le scuole coinvolte sono 60, per circa 16 mila studenti, con un’adesione al 70% all’interno della popolazione scolastica.
I test fin qui effettuati sono stati 11.727, con soli 7 positivi emersi.
Il bollettino
Attualmente, in Veneto, ci sono 9.743 positivi, con 539 nuovi casi nelle ultime 24 ore, ma a fronte di 83.184 tamponi effettuati (incidenza dello 0,65%).
Calano anche i ricoveri totali (239, -7), pur con un leggero incremento delle terapie intensive (34, +4).
“Il virus c’è – ha commentato il presidente Zaia – pur essendo in una fase di assoluta convivenza e tranquilla gestione. L’unica preoccupazione è quindi che si abbassi la guardia, perché non si può escludere a priori un colpo di coda. Tanto più pensando che ci troviamo in un periodo critico, visto che si comincia a chiudersi nelle stanze ed è qui che si possono verificare gli assembramenti”.
I vaccini
La campagna vaccinale in Veneto, intanto, si avvicina a 7,2 milioni di somministrazioni.
Nelle ultime 24 ore, le inoculazioni sono state 12.403, di cui 1.417 prime dosi. La media regionale è arrivata all’84,4% della popolazione vaccinabile. L’82,8% riguarda la fascia 20-29 anni, che ha superato quelle tra 30 e 39 e tra 40 e 49.
Le terze dosi-booster sono state 5.238, portando il totale relativo a 81.591. Al riguardo, Zaia ha lanciato un appello agli over 60 a valutare l’opportunità di effettuare il secondo richiamo. “Le dosi non mancano: a magazzino ne abbiamo questa mattina 882.715” ha aggiunto.
Vaccinazioni e mascherine
Zaia ha poi ribadito l’importanza della mascherina, accanto alla vaccinazione.
“Per quanto la vaccinazione riduca di 6,6 volte la possibilità di infettarsi e di 8,2 volte il rischio di ospedalizzazione – ha detto il presidente – un vaccinato non potrà comunque mai avere la tranquillità di comportarsi senza nessun problema”. Ribadendo la contrarietà a qualunque obbligo di vaccinazione, il presidente del Veneto ha infine affermato, riguardo alla terza dose: “L’impressione che ho è che alla fine sarà estesa a tutta la popolazione. Ma la decisione deve arrivare entro fine anno, quando arriverà a sei mesi dalla seconda dose gran parte degli under 60. In caso contrario, rischiamo di avere qualche guaio”.