L’Italia segna il passo.
Dopo l’obbligatorietà del green pass sul lavoro, ora marcia a passo spedito verso la terza dose.
Non solo per le persone fragili e per gli anziani ma per l’intera popolazione in età vaccinabile.
“Entro l’anno si procederà a somministrarla ad anziani e personale sanitario . Poi, da gennaio, al resto della popolazione – ha annunciato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri su Radio Capital – Considerato il boom di contagi in alcuni Paesi europei, è auspicabile che questa scelta – ha concluso – sia condivisa da tutta Europa, dove aumenta anche il rischio che si diffondano nuove varianti”.
Una preoccupazione condivisa da molte nazioni, molte delle quali hanno introdotto nuove restrizioni, compreso il green pass sul lavoro.
Il piano “B” di Gran Bretagna e Austria
A pensare seriamente di attivare un cosiddetto “piano B” è soprattutto la Gran Bretagna, dove gli ospedali sarebbero oramai al collasso. Quindi mascherine nei luoghi chiusi, green pass e smart working da protrarre fino alla fine di marzo 2022 , secondo quanto si apprende da alcune fonti di agenzia.
L’Austria va oltre, ipotizzando il lockdown per le persone non vaccinate e l’obbligatorietà del green pass sul lavoro.
La stretta di Francia e Germania
La Francia, che per prima ha introdotto l’obbligo della certificazione verde nei ristoranti e nei trasporti, l’ha allargato ai dipendenti dei centri commerciali, delle palestre, dei cinema e dei musei.
La Germania lo impone per accedere ai locali pubblici e privati e prevede l’obbligo vaccinale per i sanitari.
Negli Stati Uniti con il vaccino
La Lettonia è in lockdown, come parte della Russia; la Romania ha istituito nuovamente il coprifuoco.
Gli Stati Uniti, invece, dopo il lungo stop agli ingressi nel Paese (per la Cina dal 2020, appena scoppiata l’Epidemia, poi per altri 26 Paesi europei, tra cui l’Italia e infine per Brasile, India e Sud Africa) a partire dall’8 novembre riaprono ai cittadini vaccinati. Sono riconosciuti i vaccini Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson e AstraZeneca.
Per viaggiare, i cittadini statunitensi che non siano vaccinati dovranno fare un giorno prima della partenza un test e le compagnie aeree saranno tenute a conservare i contatti per consentire all’occorrenza la tracciabilità.
Consuelo Terrin