Le persone allergiche al vaccino contro il Coronavirus sono tre ogni milione.
Due di loro, il vaccino lo hanno voluto fare lo stesso – e lo hanno fatto- presentandosi all’ospedale all’Angelo di Mestre (Venezia).
Qui, hanno effettuato la cosiddetta “somministrazione con frazionamento della dose”, fatta sotto l’attento controllo dei medici e risoltasi senza problemi.
A proporla per Imad Rouita e successivamente per un secondo paziente è stato l’allergologo Andrea Zancanaro.
Di fatto, oggi, l’Ospedale all’ Angelo di Mestre è il primo ad aver già vaccinato in ambito protetto due soggetti allergici all’eccipiente del vaccino.
L’eccipiente Peg
“Mi sono affidato alla scienza, e ora quei miei amici che non si sono vaccinati per paura, pur essendo invece idonei, ci stanno ripensando”, ha detto soddisfatto Imad Rouita.
L’eccipiente al quale rare persone su milioni sono allergiche si chiama polietilenglicole (Peg), ed “è l’unico elemento presente nel vaccino mRna (Pfizer e Moderna) riconosciuto a oggi come potenziale allergene – spiegano all’Angelo -. Si tratta di un “ingrediente” che serve a stabilizzare la molecola del farmaco ed è presente in una quantità microscopica all’interno del vaccino”.
La vaccinazione frazionata
Imad Rouita è un cittadino veneziano di 27 anni.
Sviluppatore informatico, ha scoperto della sua allergia al Peg in seguito ai controlli fattigli eseguire dopo che il medico che doveva iniettargli il vaccino ha avuto modo di visionare la sua anamnesi.
Imad voleva però vaccinarsi.
“Abbiamo proposto con successo la “vaccinazione frazionata” – spiega l’allergologo Zancanaro -. Con questa modalità, ogni dose viene divisa in tre iniezioni somministrate in ambito ospedaliero a distanza di 20 minuti l’una dall’altra. Il paziente resta poi in osservazione per un’ora. L’efficacia è uguale, ma la tollerabilità è molto più alta”.
Il 23 agosto Imad è arrivato così l’appuntamento con la prima dose di Pfizer. In ottobre, la seconda, anche quella frazionata in tre parti.
Chi è allergico a qualsiasi altra cosa tollera bene il vaccino
Da quando è iniziata la somministrazione dei vaccini, l’ambulatorio di allergologia dell’ospedale veneziano ha accolto un migliaio di utenti.
“Li valutiamo nel nostro Ambulatorio di allergologia e immunologia clinica e identifichiamo chi è effettivamente allergico – racconta il primario di Medicina interna dell’ospedale dell’Angelo Fabio Presotto -. La quasi totalità di chi presenta una qualsiasi allergia, non è allergico all’eccipiente Peg e quindi tollera bene il vaccino. Sono persone che hanno espresso il forte desiderio di essere vaccinate comunque, nonostante persista in loro il timore di avere reazioni avverse. Abbiamo raccolto anche questi fabbisogni e siamo riusciti gradualmente a vaccinarle in ambiente protetto ospedaliero”.
Consuelo Terrin