Ore calde sul fronte del Green Pass in Italia.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dovrebbe firmare probabilmente già in giornata il nuovo Dpcm contenente le linee guida in vista dell’avvio, da venerdì 15 ottobre, dell’obbligo del certificato per accedere ai luoghi di lavoro.
Nel frattempo, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha fissato l’orizzonte temporale del 31 dicembre (quando scadrà anche lo stato di emergenza) per la revisione delle regole in vigore sulla certificazione Covid.
Dal 2022, se il quadro epidemiologico continuerà a migliorare, non è infatti da escludere il passaggio a un possibile applicazione parziale del Pass.
Il primo passo, intanto, sarà la ratifica del premier di quanto definito dal ministero della Pubblica amministrazione per l’applicazione dell’obbligo ai dipendenti statali.
In questa prospettiva, uno dei principali nodi è quello relativo ai controlli, sia negli uffici pubblici che nelle ditte private.
La soluzione che dovrebbe essere adottata è quella dell’app, come già avviene in ambito scolastico.
Da valutare anche l’opportunità di un controllo, da effettuare all’ingresso in azienda, giornaliero a tappeto o a campione (in tal caso con una rotazione tra l’intero personale e comunque con una soglia non inferiore al 20% del personale).
Tra le norme che non saranno modificate dal Dpcm, la durata di validità del tampone ai fini del rilascio del Green Pass temporaneo (48 ore per il rapido e 72 per il molecolare), così come quella del Green Pass per vaccinazione. Che è di 12 mesi dalla terza dose o dalla seconda per chi non appartiene a una delle categorie per le quali è stabilito l’obbligo vaccinale. La previsione di un obbligo di richiamo esteso a tutta la popolazione, in ogni caso, “al momento non è sul tavolo”, come ha dichiarato Costa all’agenzia Ansa.
Del futuro del Green Pass, e delle altre misure restrittive, il segretario ha parlato sia all’Ansa che a Rainews24. “È ragionevole pensare – ha affermato – che con l’anno nuovo ci potrà essere una revisione. La valutazione sarà a fine anno perché a quel punto vedremo veramente l’impatto del ritorno alla normalità». Revisione del Pass che «potrebbe significare mantenere l’attuale carta verde per alcune circostanze e non per altre».
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