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L’Università di Padova celebra la sua prima Rettrice

L’Università di Padova celebra la sua prima Rettrice
Daniela Mapelli, prima Rettrice dell'Università di Padova

L’Università degli studi di Padova celebra la sua prima rettrice.
Daniela Mapelli succede al rettore uscente, Rosario Rizzuto, che ha guidato l’ateneo padovano negli ultimi sei anni. Il passaggio di consegne è avvenuto venerdì 1 ottobre nell’Aula Magna di Palazzo Bo, sede principale dell’Università degli Studi di Padova, nel corso della cerimonia che ha dato il via alle celebrazioni per l’ottocentenario di vita dell’istituzione accademica.

Settima rettrice su 84 università italiane

Ad accompagnare la Rettrice al suo nuovo incarico le più alte istituzioni cittadine.
Sono intervenuti la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, che ha ricordato la storia internazionale dell’ateneo e il suo forte carattere regionale, ricordando che Daniela Mapelli è la settima rettrice su 84 università italiane: l’auspicio è che sia un ulteriore passo per la parità di genere.
A seguire, il sindaco Sergio Giordani ha incentrato il suo discorso sulla forte sinergia, soprattutto negli ultimi anni, tra città e università, mentre il prefetto Raffaele Grassi ha ringraziato il Rettore uscente, Rosario Rizzuto, per il suo lavoro negli ultimi sei anni.

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Rosario Rizzuto, rettore uscente dell’università di Padova

Un bilancio di successi per il Bo

Un sessennale che ha portato l’ateneo di Padova a registrare un costante incremento nelle classifiche di rendimento nazionali e internazionali e ad accogliere 2000 studenti internazionali contro i 200 di sei anni fa. A contare settecento nuovi posti di ricerca, sessanta nuove assunzioni di professori provenienti dall’estero e a essere quarta istituzione europea per studenti Erasmus.

800 anni di storiae di libertà

Nato attorno al 1222 (la data è stata adottata per convenzione) da un trasmigrazione di studenti e professori dell’università di Bologna alla ricerca di libertà, l’ateneo di Padova ha tenuto sempre fede al suo motto: Universa Universis Patavinas Libertas (Tutta intera, per tutti, la libertà nell’Università di Padova).
Grazie alla famiglia dei Carraresi e alla Repubblica di Venezia, l’ateneo è divenuto grande: è del 1545 la fondazione di uno dei primi due Orti botanici al mondo (l’altro a Pisa), divenuto poi patrimonio dell’Unesco nel 1997. E’ del 1595, invece, la costruzione del famoso teatro anatomico, il primo al mondo permanente.

Il teatro anatomico, uno dei luoghi simbolici dell’Università di Padova

Tante menti illustri per l’ateneo patavino

Negli stessi anni, tra il 1592 e il 1610, trovò cattedra e vita accademica nella città padovana Galileo Galilei. Qui l’illustre scienziato diede quantomeno il via alla Rivoluzione scientifica, iniziando a osservare il cielo grazie ai suoi cannocchiali.

Galileo Galilei, uno dei più illustri personaggi che insegnarono all’Università di Padova

Nonostante il declino durante il Settecento, l’Università di Padova ha continuato a distinguersi per le menti brillanti che l’hanno attraversata: Melchiorre Cesarotti, Giovanni Battista Morgagni, Antonio Vallisneri e Giovanni Poleni.
In tempi recenti l’ateneo si è contraddistinto per la lotta al fascismo, tanto da essere l’unica istituzione ad essere stata insignita della medaglia d’oro al valore militare. È rimasto celebre il discorso dell’allora Rettore, l’umanista Concetto Marchesi, che il 9 novembre 1943 invitò gli studenti e resistere, prima di essere costretto a fuggire in Svizzera.

Concetto Marchesi, il Magnifico Rettore che guidò l’Università di Padova durante la Resistenza

La consegna del testimone

Al termine del discorso del rettore uscente, Rosario Rizzuto ha consegnato il manto, simbolo della dignità rettorale, e il sigillo dell’Università di Padova alla nuova Rettrice, omaggiata successivamente dalle parole dei rappresentanti delle altre sette più antiche università europee: Francesco Ubertini, rettore dell’università di Bologna; Veronique Perdereau, prorettrice per l’Europa della Sorbonne di Parigi; con un video messaggio Anne Ferguson Smith e Efrem Yildiz Sadak, rispettivamente prorettrice alla ricerca dell’università di Cambridge e prorettore alle relazioni internazionali di Salamanca; Matteo Lorito, neo-rettore della Federico II di Napoli; Hugues Kenfack, rettore dell’università di Tolosa.

Senso delle istituzioni, tenacia e coraggio

“Sono entusiasta per questo mio nuovo incarico, orgogliosa per dover ora rappresentare questa istituzione e anche timorosa per le decisioni difficili che dovrò prendere nei prossimi sei anni”, ha detto durante il suo discorso di insediamento la rettrice Mapelli.
Le sue parole d’ordine saranno inclusione e internazionalità, multidisciplinarietà e modernità. Prima di presentare la squadra di governo ha richiesto a tutti forte senso delle istituzioni, passione, tenacia e coraggio, ricordando poi tre eventi contingenti che l’hanno coinvolta negli ultimi mesi in questo passaggio di consegne: l’aiuto a 17 studenti afghani rimasto forzatamente a Kabul dopo la presa dei Talebani, con la conseguente predisposizione di altre 50 borse di studio per aiutare altrettanti ragazzi dell’Afghanistan. Contestualmente, Daniela Mapelli ha ricordato Giulio Regeni e speso parole di sostegno per Patrick Zaki, ancora ingiustamente imprigionato in Egitto. Ha poi preso una dura posizione contro le persone contrarie al vaccino anti-Covid, richiamando la vocazione scientifica dell’università padovana e benedendo il ritorno alle lezioni in presenza. Infine ha ufficialmente aperto le celebrazioni per l’ottocentenario dalla fondazione dell’Università di Padova, citando il De Oratore di Cicerone “La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell’antichità. Spero che questa storia sia da oggi un dolce peso da portare tutti assieme”.

Damiano Martin

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