Dal confronto nel forum alla grande manifestazione in piazza.
I giovani di tutto il mondo riuniti negli ultimi giorni a Milano per discutere del futuro sostenibile del pianeta si sono riversati questa mattina per le strade del capoluogo per la manifestazione “Student Strike for Future – Scendiamo in piazza”.
La sfilata per le vie della città è stata in pratica l’atto conclusivo della tre giorni dello Youth4Climate, in cui la discussione si è incentrata su progetti e idee in vista del Cop26, la conferenza sul clima dell’Onu in calendario per novembre a Glasgow, in Scozia.
Circa 50 mila, secondo gli organizzatori di Friday For Future Italia, i presenti al raduno delle 9.30 in piazza Cairoli. Tra loro, anche le note attiviste Greta Thunberg e Vanessa Nakate.
Prima dell’inizio del corteo, proprio Thunberg e Nakate, insieme a una ventina di giovani, hanno formato un cerchio, sedendosi per terra e gridando slogan come “We want climate justice”, ovvero “Vogliamo la giustizia climatica”. Greta e Vanessa sono state poi protette con un cordone spontaneo formato dagli altri attivisti per evitare che i rappresentanti della stampa riuscissero a raccogliere le loro dichiarazioni.
La musica ad alto volume, con canzoni evocative come “Bella ciao”, e gli slogan hanno caratterizzato la marcia dei giovani per le vie del centro. “Tutti in piazza per l’ambiente” è stato il refrain più sentito, ma non sono mancati i momenti di aperta polemica. Tra questi, lo striscione con la scritta “O la Borsa o la vita”, il coro “Chi non salta Cingolani è”, riferito al ministro italiano della Transizione ecologica, intonato proprio poco prima di raggiungere Piazza Affari, o il cartellone “Unicredit si arricchisce con armi e petrolio”.
Quest’ultimo è stato esposto da cinque attivisti in piazza Edison, davanti alla sede dell’istituto di credito, il cui cortile è stato anche imbrattato con vernice nera. Su Facebook, invece, gli organizzatori hanno scritto: “Siamo la generazione senza futuro, che vive e vivrà sulla propria pelle gli effetti sempre più intensi della crisi climatica”.
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