Una due giorni intensa, ricca di interventi e una location, l’Arsenale di Venezia, che ha riunito saperi e progetti, ecologia e salvaguardia insieme a tecnologia e progresso.
Venezia è in questi giorni protagonista delle iniziative legate al New European Bauhaus con il progetto “Bauhaus dei mari”.
“Nell’anno in cui la Città di Venezia celebra i 1600 anni dalla sua Fondazione è per noi un onore poter ospitare un evento così importante legato alla centenaria spinta propulsiva della Bauhaus che, in questo frangente, guarda al mare e al suo essere “casa nostra”. Venezia, la più antica città del futuro, guarda favorevolmente all’innovazione – ha rilevato durante il suo intervento il sindaco Luigi Brugnaro – Portare avanti questo progetto insieme a Lisbona e ad altre realtà europee permetterà di ribadire con forza il nostro impegno a sostegno di un approccio scientifico e tecnologico per la salvaguardia della nostra città”.
Verso la transizione ecologica
Organizzato dal comune di Venezia in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, l’appuntamento che ha visto convergere all’Arsenale esperti da tutto il mondo, rappresenta una delle tappe importanti che Venezia si appresta a percorrere verso la transizione ecologica.
Le parole d’ordine, per la città candidata a essere “capitale mondiale della sostenibilità”, sono inclusione, sostenibilità e bellezza.
Tra i temi trattati, dunque, anche quello dell’architettura dei territori costieri in relazione ai cambiamenti climatici allo scopo di elaborare strategie condivise per la salvaguardia dei mari e delle città.
Venezia laboratorio della sostenibilità
“Il 41% della popolazione europea vive lungo la costa e i mari producono il 50% dell’ossigeno – ha detto la rettrice di Ca’ Foscari Tiziana Lippiello – L’idea del Bauhaus è quello di lanciare una scuola di sperimentazione interdisciplinare europea per formare una nuova generazione di managers, ingegneri, umanisti capaci di proporre soluzioni innovative orientate alla sostenibilità”.
Venezia, che nei suoi lunghi anni di storia, anche recente (ovviamente non sono mancate le immagini e i riferimenti all’eccezionale marea che ha colpito la città nel novembre del 2019) più volte ha dimostrato di sapersi adattare, reinventare, diventare un modello operativo, si propone all’Europa così come un grande laboratorio per la sperimentazione di soluzioni e l’individuazione di nuovi modi di vivere le città del futuro.
Consuelo Terrin