Seppur al 50% di capienza, il rinnovato stadio Pier Luigi Penzo, a Venezia, tornerà a ruggire e i tifosi, domenica 19 settembre, potranno far sentire il loro sostengo sugli spalti della propria “casa”.
In realtà, almeno al momento, i supporter organizzati della Curva Sud hanno fatto sapere che, in linea con altre tifoserie italiane, non saranno presenti: lo schieramento a scacchiera sugli spalti, la capienza dimezzata, non sono “in linea” con il tifo ultras: “lo stare insieme e la partecipazione sono alla base di tutto. La distanza di un metro, l’obbligo di star seduti, la mascherina e soprattutto la capienza al 50% non coincidono con il nostro pensiero e la nostra attitudine – hanno spiegato -Per questo non entreremo allo stadio allo stato attuale delle cose”.
Una presa di posizione che viene comunque accettata e rispettata dalla società, come ha confermato il DS Paolo Poggi.
Un progetto a lungo termine
In ogni caso, il Venezia Fc si appresta a vivere la sua prima partita di serie A in casa con rinnovato vigore. La squadra è in crescita, il mister Paolo Zanetti ha firmato un contratto quadriennale e questo rappresenta un’iniezione di fiducia che permette di lavorare in tranquillità, guardando al futuro.
“Esatto, per scelta la società ha deciso d’investire su un progetto a lungo termine – conferma Paolo Poggi- Detto ciò, era logico fare all’allenatore, che è parte integrante del progetto tecnico, un contratto che dimostrasse, in concreto, quale fosse la volontà societaria”.
Dopo le due sconfitte consecutive d’inizio campionato contro Napoli e Udinese, la squadra è stata in ritiro prima di affrontare l’Empoli. I risultati non si sono fatti attendere.
Poggi: “La nostra sarà una squadra solida”
“Non si tratta di un metodo di lavoro, in questo caso era una necessità, nel senso che noi abbiamo tanti giocatori nuovi, molti dei quali sono stranieri e prima di Empoli alcuni dei nostri ragazzi erano stati impegnati con le rispettive nazionali. La squadra aveva quindi bisogno di stare assieme, di lavorare in un contesto in cui ci fossero più occasioni di fare conoscenza, un fattore importante per creare quell’amalgama e quegli automatismi che sono poi fondamentali sul terreno di gioco – spiega Poggi – Per questo motivo, si è scelto di andare a Empoli un po’ di giorni prima, in un mini ritiro pre partita. Però man mano che passa il tempo è logico che, come in tutti gli altri ambiti, la conoscenza reciproca si cementi sempre più. Le cose verranno da sole, siamo tutti fiduciosi, la nostra sarà una squadra solida“.
Nuove bandiere per il Venezia FC
Intanto prosegue spedita la prevendita dei biglietti e il club Alta marea, che ha seguito la squadra in tutte e tre le precedenti trasferte e ha già organizzato un pulmino per la partita contro il Milan, in programma mercoledì 22, ha disegnato anche le nuove bandiere arancioneroverdi per la stagione in Serie A.
“Forza Venezia, facci volare”
Tra le curiosità del momento, l’inno “Leoni siamo Noi“, lanciato questa settimana su You Tube, che l’avvocato-cantautore mestrino Andrea Coppola ha voluto regalare alla squadra, alla società e soprattutto ai tifosi.
Una canzone composta, musicata e cantata all’indomani della riconquista della Serie A, avvenuta al termine di un derby palpitante contro il Cittadella il 27 maggio scorso.
“Subito dopo la promozione ho respirato a Venezia una vera e propria aria di festa, dovuta probabilmente non solo alla promozione ma anche all’allentamento delle restrizioni anti contagio. Ho voluto celebrare questo momento di rinascita e di riconquista con una canzone e un video clip che mostra le immagini della festa pre e post Cittadella, i cortei di tifosi lungo riva degli Schiavoni, i balli e i cori in Piazza San Marco” ha spiegato Andrea Coppola.
“Leoni siamo Noi” non ha l’ambizione di diventare l’inno ufficiale del Venezia Fc – continua Coppola -. E’ semplicemente un pensiero rivolto all’Unione delle tifoserie, ai giocatori che hanno bisogno anche del nostro supporto per caricarsi e alla città più bella del mondo di cui come canto nella canzone “tutto il mondo si innamora”.
Claudia Meschini
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