Una previsione di crescita del Pil nel 2021 del 5,7% rispetto al 4,8% stimato a giugno.
Una disoccupazione media al 10% anziché al 10,9% previsto in precedenza.
E la prospettiva di un ritorno dell’economia italiana ai valori pre-Covid già nel secondo trimestre del 2022.
Sono i principali dati, decisamente incoraggianti, che emergono dal nuovo Global Economic Outlook dell’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating Fitch.
Un livello di ripresa inaspettato
La ripartenza dopo la crisi pandemica nel nostro Paese, in altri termini, sta andando ben oltre le più rosee aspettative, con una ripresa più veloce del previsto.
Nel suo rapporto, Fitch spiega come la revisione delle previsioni al rialzo rispetto alle ultime stime sia “in gran parte il risultato di una crescita molto forte nel secondo trimestre con un aumento del 2,7%, al di sopra delle nostre aspettative di +1,4%”.
L’analisi evidenzia in particolare il ruolo-chiave della risposta dei consumatori, che è avvenuta in maniera “più rapida del previsto”.
Indicatori solidi
L’ipotesi di lettura proposta da Fitch si ricollega alla revoca della gran parte delle restrizioni previste nelle precedenti fasi della pandemia.
“Sebbene i casi di variante Delta siano in aumento da luglio – sottolinea l’agenzia – si sono stabilizzati ad agosto e anche il numero di vaccinazioni è migliorato. Pertanto, non ci aspettiamo un ritorno a restrizioni significative. E gran parte di questo slancio dovrebbe persistere nel prossimo trimestre”.
Infatti, gli indicatori di Fitch che anticipano i risultati del terzo trimestre “continuano a sembrare solidi”.
Il problema dell’aumento dei prezzi
Nodo delicato, in questo quadro, quello dell’inflazione.
L’aumento dei ritardi nell’offerta nel manifatturiero si traduce in “conseguenti pressioni inflazionistiche a breve termine”.
La stima dell’inflazione su base annua, ipotizzata in precedenza all’1,7%, sale così per Fitch fino al 2,3%.
La ripresa del mercato del lavoro, invece, mostra un tasso di disoccupazione che, nel secondo trimestre, è sceso al 9,8% con una proiezione finale del 10% per il 2021.
“È probabile – conclude il Global Economic Outlook – che il rapido aumento dell’attività sosterrà livelli di disoccupazione più bassi”.
Alberto Minazzi
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