L’Italia è sempre più protagonista al Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, in Russia.
Questa volta, con una peculiarità tutta veneziana. Le sale del General Staff Building della capitale, infatti, ospiteranno fino al 31 ottobre 2021 la mostra “Glasstress. Window to the Future”.
Da Murano a San Pietroburgo
Le 50 opere che fanno parte dell’esposizione, sono state create dai maestri vetrai di Murano, che hanno dato vita ai progetti di alcuni fra i più noti artisti internazionali di arte contemporanea.
Realizzate nella suggestiva isola della Laguna veneziana, nelle fornaci dove la tradizione del vetro è ancora viva e si tramanda da secoli di generazione in generazione, le opere, con un lungo viaggio, hanno raggiunto il prestigioso Museo Ermitage.
Si possono ammirare in dieci sale, comprese le monumentali Grand Enfilade e White Hall, così come gli spazi intimi della Courtyard Gallery e della Red Hall.
Tra i partecipanti, nomi famosi come, tra gli altri, Ai Weiwei, Renate Bertlmann, Koen Vanmechelen, Michael Joo, Petah Coyne, Mat Collishaw e Laure Prouvost.
Di particolare interesse sono le opere create da Ilya e Emilia Kabakov, Chapman Brothers, Jaume Plensa e Hans Op de Beeck che già hanno esposto con successo in altre mostre nel famoso Museo di San Pietroburgo.
Le opere in Mostra ispirate ai lampadari veneziani
L’esposizione offre uno spaccato dell’attuale panorama artistico internazionale contemporaneo offrendo ai visitatori l’occasione per scoprire come i tradizionali metodi di lavorazione del vetro possano essere utilizzati per produrre opere d’Arte contemporanea.
Alcuni autori dei lavori in mostra si sono trovati a utilizzare per la prima volta un materiale magico dalle tante possibilità creative. Passando da una sala all’altra si vedono sculture in miniatura, installazioni di grandi dimensioni, lampadari di diversi metri e video arte. Lavori che mostrano come il vetro sia un materiale che offre possibilità di utilizzo da solo o assemblato con altri materiali.
Tra i pezzi più significativi troviamo l’installazione di Ai Weiwei “Black Chandelier in Murano Glass”. E’ una complessa opera in vetro, reinterpretazione del classico lampadario veneziano, composta da teschi, scheletri, ossa di animali, organi interni e parti di granchi. L’opera è una riflessione dell’artista sul deterioramento del rapporto delle persone con la natura, l’impatto sul mondo animale e il futuro nebuloso dell’umanità. Si ispira ai magnifici lampadari dei palazzi veneziani anche Babylon di Joana Vasconcelos.
Grandi elementi rotondi in vetro si intrecciano con una moltitudine di lunghi tentacoli lavorati a maglia, impreziositi da perline e sfere di vetro e decine di lampade a led.
L’arte del vetro soffiato e il progetto Glasstress
Ilya e Emilia Kabakov con l’aiuto dei soffiatori di vetro di Murano hanno ricreato la loro opera “The Man Climbing Over the Wall”. Fa invece riferimento alla rappresentazione orientale delle tre scimmie sagge, famosa in tutto il mondo, “See no Evil, Hear no Evil, Speck no Evil” di Jaume Plensa, che ha voluto scambiare le teste dei primati con il volto di una giovane ragazza.
Glasstress
Il progetto Glasstress ha preso il via nel 2009, inaugurato dai veneziani Berengo Studio e Fondazione omonima. Ad oggi più di 300 artisti, designer, architetti e creativi di tutto il mondo hanno concretizzato le loro idee attraverso il vetro con l’aiuto dei maestri di Murano.
Per oltre dieci anni Glasstress ha collaborato con la Biennale di Venezia organizzando esposizioni in importanti musei di tutto il mondo. Un progetto per mettere in mostra e far conoscere una forma di artigianato unico basato sul lavoro di artisti di secoli passati, conservando le antiche tradizioni e al tempo stesso rivestendole di una nuova interpretazione.
La mostra “Glasstress. Finestra sul Futuro” si svolge nell’ambito del progetto Ermitage 20/21, istituito nel 2007 per raccogliere, esporre e studiare l’arte del XX e XXI secolo.
Silvia Bolognini