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Molnupiravir: in arrivo un altro farmaco anti-Covid?

Molnupiravir: in arrivo un altro farmaco anti-Covid?
Il direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale Policlinico San Martino Matteo Bassetti @Fb Matteo Bassetti

Alla clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova sono partiti nella serata di mercoledì 16 settembre 2021 i test sui pazienti curati con Molnupiravir, un farmaco antivirale contro il Covid-19 che potrebbe offrire una nuova opportunità di cura domiciliare.
Si tratta di un farmaco orale, una semplice pastiglia, che potrebbe evitare il ricorso al ricovero in ospedale. L’annuncio è stato dato, con un post su Facebook, dal direttore della clinica, Matteo Bassetti.
“Ieri sera qui al San Martino – scrive l’infettivologo sul social network – è stato randomizzato il primo paziente italiano nel protocollo di studio MK4488-02 ovvero nello studio per valutare efficacia e sicurezza di impiego del Molnupiravir, un nuovo antivirale in compresse attivo sul Covid che potrebbe rappresentare una arma in più per la gestione del Covid a casa”.

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Bassetti ha quindi ricordato che, nel nostro Paese, il farmaco è arrivato alla fase 3 di sperimentazione, con 9 centri, tra cui quello genovese, autorizzati per l’effettuazione dei test finalizzati agli studi clinici.
L’Aifa, agenzia italiana del farmaco, ha infatti autorizzato già a gennaio 2021 lo studio clinico in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, per valutare l’efficacia, la sicurezza del farmaco su adulti, ricoverati e non, colpiti dall’infezione da Sars-CoV-2.
Il Molnupiravir, sviluppato alla Emory University, esercita la sua azione antivirale attraverso l’introduzione di errori di copiatura durante la replicazione dell’rna del virus.
Già gli studi preclinici hanno evidenziato un’attività antivirale ad ampio spettro del farmaco nei confronti di numerosi coronavirus, compreso quello che provoca il Covid-19, con pochi effetti collaterali. “Devo ringraziare – ha concluso il medico – il fantastico “dream team” che anche questa volta ci ha permesso di essere i primi in Italia. Per fare ricerca scientifica seria ci vuole sacrificio, intuizione, spirito di abnegazione, curiosità e voglia di scoprire cose nuove. Tutti ingredienti che qui in clinica proviamo ad avere e ad infondere”

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