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Grandi città al voto: dati a confronto tra le politiche in campo

Grandi città al voto: dati a confronto tra le politiche in campo

Sono elezioni amministrative estremamente importanti, quelle che si terranno i prossimi 3 e 4 ottobre.
Tra le 1.162 località coinvolte, ci sono anche 18 capoluoghi di provincia e, in particolare, le città più popolose d’Italia. Tra Roma, con 2,9 milioni di abitanti, Milano (1,4), Napoli (966 mila), Torino (882 mila) e Bologna (389 mila), in questi 5 territori comunali vivono 6,48 milioni di residenti, ovvero oltre il 10% della popolazione totale del nostro Paese.

I report sulle situazioni delle città al voto

In vista dell’importante appuntamento elettorale la Fondazione Openpolis, realtà indipendente e senza scopo di lucro che promuove progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche, la trasparenza e la partecipazione democratica, sta pubblicando in queste settimane una serie di report per analizzare la situazione delle principali città al voto in alcune tematiche fondamentali: dai giovani, ai trasporti, ai rifiuti.

Grandi città e giovani

L’ultimo rapporto pubblicato si incentra sugli investimenti nell’educazione e nella formazione dei minori. Nei 5 comuni presi in considerazione vivono infatti 995 mila under 17. Secondo i dati Istat aggiornati al 6 settembre, la media nazionale di ragazzi fino a 17 anni è del 15,82%.
Napoli, col 17,37%, la supera. Roma (15,68%) e Milano (15,12%) sono vicine alla media . Torino (14,31%) e Bologna (13,98%) hanno invece proporzionalmente meno residenti giovani.

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Sono principalmente due le voci dei bilanci comunali legate alla formazione dei più giovani: “Istruzione e diritto allo studio” e “Interventi per l’infanzia e i minori e per asili nido“. Per la prima voce, la spesa pro capite più alta è quella di Milano (206,05 euro), seguita da Bologna (204,30). Vengono poi Roma e Torino (entrambe 144 euro), mentre Napoli chiude con 51,97.
Bologna è invece prima negli interventi per l’infanzia, con 122,53 euro pro capite. Seguono Milano (115,94) e Roma (103,33).
Nel periodo tra il 2016 e il 2019, gli investimenti sono cresciuti a Roma (+5,1%), Milano (5%) e Napoli (60,8), mentre sono calati a Torino (-3,9%) e Bologna (-2,4%).

 openpolis

Grandi città e rifiuti

Nei cinque grandi centri urbani, la quantità di rifiuti pro capite raccolta ogni anno (i dati di riferimento di Openpolis sono relativi al 2018) va dai 603,4 kg di Roma, ai 581,1 di Bologna, fino ai 524,7 di Napoli, 512,4 di Torino e 504,4 di Milano.

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La classifica cambia se si guarda alla percentuale di raccolta differenziata.
In questo caso, guida Milano con il 58,8%, poi Bologna (51,5%), Torino (46,6%), Roma (42,9%) e Napoli (36%).

La voce di spesa del bilancio comunale chiamata “rifiuti” comprende gli investimenti necessari alla raccolta, al trattamento e allo smaltimento, ma anche le uscite sostenute dall’amministrazione per la pulizia delle strade, delle piazze, dei viali e dei mercati e i contratti di servizio con le aziende che si occupano della gestione dei rifiuti.

Roma in testa per spesa sui rifiuti

La spesa più elevata (273,77 euro pro capite) è quella di Roma, seguita da Torino (230,93), Napoli (223,82), Milano (207,98) e Bologna (206,95).
La capitale è però quella che investe nettamente di più: 776,7 milioni di euro nel 2019 (seconda Milano con 290,3 milioni). Tranne Milano (-2%), dal 2016 al 2019 tutti e 5 i Comuni hanno comunque aumentato gli investimenti in bilancio dedicati alla gestione dei rifiuti: Roma +104%, Torino +25%, Napoli +21% e Bologna +5%.

Grandi città e mobilità urbana

Tra le uscite dei Comuni, nella voce “Trasporto pubblico locale” rientrano le uscite per la costruzione, l’utilizzo e la manutenzione di sistemi e infrastrutture per la mobilità pubblica: trasporto su gomma, autofiloviario, metropolitano, tranviario e funiviario, escluso solo quello ferroviario.
Investimenti che sono aumentati dal 2016 al 2019 in tutte e 5 le grandi città al voto. La spesa pro capite più alta è quella di Milano: 868,51 euro (+26%).

Nel capoluogo lombardo la spesa per la mobilità urbana copre il 32% delle spese totali in bilancio. A Roma, che, nel 2019, ha impiegato 299,1 euro pro capite (+6,8% rispetto al 2016), la percentuale è invece del 14,6%.
I livelli di spesa sono infine molto più bassi a Napoli, Torino e Bologna, che pure hanno registrato significativi aumenti: rispettivamente +30,2%, +61,2% e +223,2%.

Grandi città e bilanci

Guardando, infine, ai bilanci nel loro insieme, Roma è nel 2019 quella ad aver iscritto più spese per garantire il funzionamento di attività e servizi: 5,81 miliardi di euro.
Seguono Napoli (3,91), Milano (3,78) e Torino (3 miliardi) e chiude Bologna con 674,2 milioni di euro di spese totali. La graduatoria è diversa se rapportata alla spesa pro capite. In questo caso, sempre nel 2019, prima è Napoli (4.065,96 euro per abitante), poi Torino (3.452,74 euro), Milano (2.709,42), Roma (2.049,50) e Bologna (1,726,08).

Alberto Minazzi

 

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