La diffusione del contagio da Covid-19 aumenta, ma il Veneto continua ad avere numeri da zona bianca. E, soprattutto, i modelli previsionali adottati dal dipartimento di Prevenzione regionale dicono che per le prossime 3 settimane l’incremento di ricoveri in terapia intensiva e di nuovi positivi non dovrebbe essere tale da determinare un deciso peggioramento della situazione.
Cosa dicono i numeri
A presentare le cifre, nel punto stampa presso la sede della Prevenzione civile di Marghera, è stato Michele Mongillo della Direzione Prevenzione. La proiezione, di qui a 3 settimane, è dunque di un incremento di circa l’11% dei ricoverati in terapia intensiva, pari a 7 posti, portando il totale a 60. Quanto ai nuovi positivi, questi dovrebbero essere circa 1.800, arrivando tra 21 giorni a 14.700 casi, con un incremento del 12,4%.
Modelli previsionali
Pur trattandosi di un modello, quindi soggetto a margini di incertezza, essendo il sistema tarato sui dati storici registrati in Veneto finora, le differenze tra quanto previsto e quanto poi effettivamente riscontrato sono state di gran lunga inferiori al 10% prudenzialmente fissato come errore possibile.”Vi è anche un modello dell’Iss – sottolinea Mongillo – che ipotizza uno riempimento delle terapie intensive al 10% tra tre settimane. Lo prendiamo in considerazione come elemento informativo, ma considerando anche che questo modello si è fin qui dimostrato meno preciso del nostro”.
La zona bianca
“Il modello – ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia – ci dice che ancora non c’è una remissione della curva dell’infezione, ma anche che non c’è in vista nulla di particolarmente preoccupante, pur invitandoci a non abbassare la guardia. Ma direi che stiamo gestendo bene la situazione”. In tal senso, i dati indicano un Rt a 0,90, un’incidenza di 92,9 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti e una percentuale di occupazione rispettivamente del 5% per le terapie intensive e del 3% in area non critica. “Un cambio di zona non è imminente: restiamo bianchi, ma dobbiamo metterci d’impegno”.
La campagna vaccinale
Il riferimento del governatore va ovviamente alla campagna vaccinale, che sembra comunque essere ripartita, portando ieri, con 22.532 nuove inoculazioni, il totale di dosi somministrate oltre i 6,3 milioni e la percentuale di vaccinati o prenotati al 78,9%. Al riguardo, Zaia ha sottolineato l’80% di cinquantenni e soprattutto il 74% dei ventenni, con 25.300 somministrazioni dirette dal 13 agosto, quando è stato consentito l’accesso senza prenotazione a chi ha tra 12 e 25 anni. Tornano a crescere anche le prenotazioni, ora attestate su una media giornaliera di 5 mila. E la Regione ha quindi aperto le agende fino al 30 settembre, avendo in magazzino una scorta di oltre 770 mila dosi.
Terza dose e obbligo vaccinale
Riguardo ai temi principalmente dibattuti a livello nazionale, Zaia si è infine soffermato sulla terza dose e sull’obbligo vaccinale. “Rilancio l’appello al Governo – ha detto – perché decida velocemente sulla terza dose, oltre a ribadire che sarebbe importante una campagna informativa nazionale, in particolare contro le fake news. Quanto all’obbligo vaccinale, non commento, aspettando di vedere come sarà interpretato. Perché mi sembra di capire che si ragioni soprattutto con riferimento a categorie professionali”.