Un fine estate con temperature ben al di sotto della norma, perturbazioni sparse, con temporali anche intensi, maltempo e allerte meteo.
L’ultimo weekend di agosto non promette nulla di buono, con quattro regioni sotto osservazione e le altre interessate da precipitazioni e freddi venti di correnti nord-occidentali.
Per Veneto, Lazio, Umbria e Abruzzo la protezione civile ha già proclamato l’allerta.
Calabria e Salento saranno invece probabilmente colpite da importanti rovesci domenica 29 agosto.
Lo stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri
Le previsioni di Meteo.it segnalano che per il fine settimana si profila un tempo ancor più instabile di questi ultimi giorni. Temporali sono attesi quindi anche sulle coste tirreniche meridionali.
Tra bombe d’acqua, allagamenti, alberi abbattuti, frane e trombe d’aria, l’intera Italia, tra giovedì 26 e venerdì 27 agosto ha dovuto far fronte a numerose situazioni critiche, tanto che il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per Calabria, Sardegna, Sicilia e Molise.
Anche la Costiera Amalfitana è stata investita da un forte maltempo. A Ravello una frana ha portato con sé enormi quantità di fango direttamente nel mare, a Ischia c’è stata una tromba d’aria, così come nel Metapontino. Fortuna ha voluto che non ci siano state vittime e che i danni siano risultati alla fine marginali.
La crisi climatica incombe: fenomeni più frequenti e intensi
Fatto sta che, sempre più, anche il nostro Paese si trova ad affrontare situazioni climatiche inusuali alle quali, tuttavia, ci si dovrà abituare.
Secondo uno recente studio effettuato da 39 scienziati di World Weather Attribution sulla devastante alluvione che ha colpito recentemente la Germania, dove in due soli giorni ha piovuto quanto normalmente avviene nell’arco di due mesi, causando 220 morti, i cambiamenti climatici in corso determineranno in Europa condizioni favorevoli a far sì che fenomeni di quel tipo diventino 9 volte più probabili di quanto non lo fossero in altre epoche.
Il pericolo alluvioni
Nel periodo pre-industriale, hanno rilevato gli esperti, le alluvioni rappresentavano un evento raro, che accadeva in media ogni 400 anni.
Ora, invece, si presenta a più riprese e questo, secondo lo studio, proprio a causa della crisi climatica e dei repentini passaggi da temperature da record alle piogge improvvise.
Già tra 2020 e 2021, gli eventi climatici estremi si sono verificati il 60% in più rispetto al passato.
Secondo gli studiosi di World Weather Attribution , aumenteranno ancora nel corso degli anni, diventando via via più intensi.
«Più la Terra diventa calda, più frequenti e intensi saranno questi eventi di pioggia. In particolare – si legge nello studio – se le temperature globali salissero a 2 gradi sopra i livelli preindustriali, l’intensità della pioggia in un solo giorno aumenterebbe di un ulteriore 0,8-6%».