“Voglio soltanto l’opportunità/di trasformare i sogni in realtà”.
Inizia con le parole di un nuovo inno la campagna elettorale del partito che sosterrà la candidatura a presidente della regione Calabria di Roberto Occhiuto: Coraggio Italia.
La presentazione ufficiale si è tenuta oggi, 24 agosto, a Villa San Giovanni alla presenza del presidente nazionale Luigi Brugnaro, del senatore Gaetano Quagliarello e, in collegamento, del governatore della Liguria Giovanni Toti e dell’onorevole Marco Marin.
La formazione che si schiera per le regionali del 3 e 4 ottobre nel contesto calabrese è una novità che in questi giorni si è fatta conoscere per le strade e nelle piazze, dove ha fatto ovunque la sua comparsa il colore che caratterizza il partito, il fucsia, e un claim che sintetizza la sfida con la quale la squadra di Brugnaro intende partire: “Se cresce la Calabria cresce l’Italia”.
Dal Nord al Sud. E viceversa
Una convinzione ribadita più volte in questi giorni da Brugnaro, il sindaco di Venezia giunto nella regione del sud con la propria barca con la famiglia per la campagna elettorale.
“La Calabria ha 800 km di coste, il 10% dell’intero Paese. Ha un’immensa ricchezza culturale e persone che hanno tutte le qualità per riscrivere la storia della loro terra – ha ricordato – E’ giunto il momento però di cambiare la narrazione che la descrive solo in termini negativi. Voglio pensare che ci possa essere un rinascimento del Paese e che inizi da qui. E’ una grande sfida, certo – ha ammesso il presidente di Coraggio Italia -. Siamo un partito che si sta strutturando ora, ma le sfide mi piacciono. Sosteniamo Roberto Occhiuto perché il cambiamento culturale che rappresenta non può essere una responsabilità di una sola persona ma dev’essere sostenuto dalla comunità. Con lui – ha concluso – ci batteremo per una Calabria aperta e inclusiva, integrata con il resto d’Italia e d’Europa”.
I poli della nautica, della portualità e dei sistemi logistici
A partire proprio da Venezia e dalla Liguria, dove governano Luigi Brugnaro e Giovanni Toti, che durante la conferenza stampa hanno anticipato uno dei progetti che, alle due terre del nord, potrebbero unire quella del sud.
“Abbiamo molte cose in comune – ha rilevato Giovanni Toti – Soprattutto, una costa sulla quale puntare turisticamente e la portualità. L’idea è quindi quella di unire i due poli della nautica delle due repubbliche marinare di Genova e di Venezia alla Calabria, ottima piattaforma di collegamento tra il nord dell’Adriatico, Venezia e Trieste e il Tirreno, fino alla Costa Azzurra”.
Calabria: una “terra di opportunità”
Poiché, come ha ribadito Brugnaro, “il lavoro non si crea per decreto ma con azioni”, ciò a cui si guarda è il grande mercato della nautica e all’industria del mare.
Ma si pensa anche al potenziamento ferroviario con il raddoppio delle linee e soprattutto alle infrastrutture digitali.
“Le autostrade dei dati rappresentano la condizione per poter sviluppare aziende nel campo di Internet, di social e di tutte le attività del terziario avanzato – ha spiegato Brugnaro in un’intervista al “Quotidiano del Sud, l’altra voce dell’Italia – Creando queste nuove infrastrutture spostiamo i dati e le informazioni, non più le persone, dando così ai giovani la possibilità di restare e di non dover emigrare altrove per vivere”.
Occhiuto: “C’è una Calabria che il Paese non si aspetta”
L’occasione per la rinascita della Calabria arriva anche grazie al Pnrr.
Ci saranno investimenti da fare e “noi vogliamo essere in grado di utilizzarli al meglio, vogliamo dimostrare al Paese che c’è una Calabria che il Paese non si aspetta – ha rilevato il candidato presidente della regione Roberto Occhiuto – Noi qui abbiamo un tesoro: dobbiamo avere la capacità di valorizzarlo e anche di attrarre investitori dal resto del Paese.
Per me, conoscere Brugnaro ha rappresentato un’esperienza straordinaria perché– ha continuato – è un uomo che si sofferma poco sui problemi e tantissimo sulle soluzioni e questo succede raramente. Noi siamo una regione che ha bisogno di questo e di sfatare un pregiudizio radicato nella comunità nazionale: la Calabria non è ingovernabile e io non voglio essere un presidente che parla solo dei problemi, che innegabilmente ci sono, ma che vuole risolverli”.
Consuelo Terrin
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