A parlar di cuore, si sa, è bene andarci cauti.
Ma Ema (Agenzia Europea del Farmaco) e Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), hanno sdoganato ogni dubbio e fatto mettere nero su bianco potenziali conseguenze dei vaccini a Rna-messaggero fornendo una valutazione ancora una volta positiva del rapporto rischi-benefici del vaccino per i più giovani.
Le due incognite che hanno messo in ansia numerosi genitori nel momento in cui i loro figli si sono sottoposti a vaccinazione, si chiamano miocardite (infiammazione del tessuto muscolare del cuore) e pericardite (infiammazione delle membrane che proteggono il cuore).
Due forme di infiammazione che in Europa, su 200 milioni di dosi somministrate, ha colpito 321 persone (157 con pericardite e 164 con miocardite) e che per questo l’Agenzia Europea del Farmaco ha raccomandato di inserire tra i nuovi effetti collaterali di Pfizer e di Moderna.
Anche l’Aifa, nel suo ultimo report, segnala come eventi avversi molto rari la miocardite e la pericardite acuta tra i 12 e i 17 anni. Si stima si verifichino tre casi ogni milione di dosi somministrate e più nei maschi che nelle femmine.
Normalmente, però, si tratta di patologie di breve durata e che, nella maggioranza dei casi, hanno richiesto pochi giorni di osservazione medica.
Secondo quanto rilevato da uno studio del Providence Regional Medical Center di Everrett coordinato a George A. Diaz e pubblicato su Jama, su oltre due milioni di persone in 20 si è osservata una miocardite correlata alla vaccinazione e in 37 una pericardite. Per la miocardite, la comparsa si è rilevata mediamente 3-4 giorni dopo l’inoculazione, per lo più dopo la seconda dose. La pericardite, invece, ha riguardato pazienti con età più avanzata (età media 60 anni) che hanno avvertito i sintomi dell’infiammazione per lo più dopo il richiamo. Non c’è stato nessun decesso né forma grave dell’infiammazione.