Prima ancora di accogliere i reperti, addirittura prima ancora di essere completato, il nuovo “Museo della Città” di Genova ha già potuto svolgere la sua funzione a supporto della cultura, contribuendo a riportare alla luce un importante ritrovamento archeologico. Dagli scavi in corso per la realizzazione dell’immobile, come ha comunicato il Comune, è infatti emersa una porzione fin qui sconosciuta di quello che era il tessuto urbano del capoluogo ligure nel tardo Medioevo.
Il ritrovamento
L’ultimo ritrovamento emerso dal sottosuolo della Loggia dei Banchi, uno degli edifici più simbolici del centro storico di Genova, dove è attivo il cantiere che sta edificando il nuovo Museo, riguarda un complesso archeologico pluristratificato medievale in ottimo stato di conservazione. Nell’ambito del complesso è possibile riconoscere un edificio residenziale che, secondo le ricostruzioni, si affacciava sulla antica viabilità, dotato di una loggia in bugnato. All’interno, invece, sono stati individuati i vani voltati pertinenti ai magazzini del fondaco. L’ipotesi più accreditata è che si trattasse di una proprietà dell’antica famiglia genovese di commercianti, navigatori e armatori Usodimare.
L’evoluzione nella storia del centro di Genova
La struttura tardo medievale è collocata in un punto nevralgico della città. Piazza Banchi è infatti il punto di incontro tra le zone di San Luca, Soziglia, San Lorenzo e il Porto antico. Il ritrovamento aiuta così a ricostruire un periodo cruciale nell’evoluzione urbana della città. Erano proprio le proprietà dell’Albergo degli Usodimare, ai vertici dell’amministrazione cittadina già nel XII secolo, a delimitare inizialmente la zona. La progressiva trasformazione da mercato del grano in luoghi coperti destinati alle contrattazioni finanziarie e tra mercanti iniziò nei primi del Cinquecento, per poi ospitare dall’Ottocento la Borsa Merci e Valori. Solo di recente, la Loggia è stata ripensata come sede espositiva.
Genova città stratificata
Già ad aprile, i lavori del cantiere del Museo avevano individuato e scoperto una grande cisterna con volta in mattoni, questa risalente a fine Cinquecento, quando (nel 1595) fu costruita la Loggia. Da lì l’allargamento delle indagini a una superficie più ampia, con il conseguente nuovo ritrovamento proprio sotto la pavimentazione della Loggia stessa. “Questo sito – ha commentato l’assessore comunale alle Politiche culturali, Barbara Grosso – può diventare un simbolo della nostra storia, confermando la peculiarità di Genova come città tra le più stratificate al mondo. I rinvenimenti, ben conservati, di una rilevante porzione di città nascosta da secoli rappresentano anche un suggestivo elemento che arricchisce l’attrattività del futuro polo museale”. “La nostra Genova – ha commentato Ilaria Cavo, assessore alla Cultura della Regione Liguria – non finisce mai di stupire. Tiene tutto nascosto ma alla fine si lascia scoprire”.