In America l’hanno già ribattezzato “Buon Samaritano”.
E la sua storia chiarisce bene perché.
“Lui” non è una persona. E’ un piccolo robot molto artigianale ma di grandissima utilità, la cui “vita” è stata raccontata dal New York Times.
Buon Samaritano è la speranza dei molti indonesiani del piccolo villaggio di Tembok Gede, nella provincia di Giava Orientale, messo in ginocchio dal Covid.
Bianco e viola, con la testa ricavata da un vecchio cuociriso e il busto da un televisore oramai andato, Buon Samaritano ha due braccia in Pvc e una voce di donna.
Quella della moglie di uno degli ingegnosi abitanti che hanno dato vita a questo robot che raggiunge nell’arco di 200 metri le case dei contagiati portando loro cibo e qualsiasi altro bene di necessità.
Insomma, Buon Samaritano, telecomandato da uno dei suoi inventori, fa delivery.
La grave ondata di contagi in Indonesia ha reso impossibile, per ogni villaggio, assicurare alle famiglie il sostentamento.
Così, ad alleviare le difficoltà, è arrivato Buon Samaritano, che alle consegne unisce le buone maniere, augurando ai suoi “assistiti” una pronta guarigione.
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Buon Samaritano: la speranza nell'ingegno
16 Agosto 2021