Società +

E' morto Gino Strada. Una vita spesa per gli altri

E' morto Gino Strada. Una vita spesa per gli altri

Gino Strada ci ha lasciati.
Il noto medico, fondatore di Emergency, è spirato oggi all’età di 73 anni.
Attivista da sempre, ha combattuto per tutta la vita una propria battaglia umanitaria per garantire la cura e la salute a tutti, soprattutto a chi non può permetterselo.
Chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa, ha lavorato in contesti difficili come la Somalia e l’Afghanistan sulla cui situazione proprio oggi aveva pubblicato un articolo su La Stampa.
Ma le sue ultime fatiche si erano concentrate sui bambini dell’Uganda.

ospedale Uganda

“Il modo migliore per aiutare l’Africa è fare lì ciò che vorremmo anche qui”

Là dove la mortalità infantile sotto i 5 anni è di 49 decessi ogni 1.000 nati, il 30% dei quali per la mancanza di cure chirurgiche adeguate, nell’aprile di quest’anno, infatti, Emergency aveva inaugurato un centro per la chirurgia infantile.
Un ospedale in cui minorenni afflitti da malformazioni congenite, problemi urologici, anomalie del tratto gastro intestinale e molto altro ancora, saranno curati gratuitamente triplicando la disponibilità di posti letto chirurgici per i bambini del Paese africano.
«Il modo migliore per aiutare l’Africa – diceva  Gino Strada, all’anagrafe Luigi– è fare lì quelle stesse cose che vorremmo avere anche qui da noi, in Italia».
Nato il 21 aprile 1948 a Sesto San Giovanni, ha cercato per l’intera sua vita un senso di equità che non esiste e ha fatto di tutto per dargli concretezza.
Ha iniziato a farlo specializzandosi in Chirurgia d’emergenza e mettendosi a disposizione nei territori più difficili. A partire dal 1988 è iniziata la sua collaborazione con la Croce Rossa per l’assistenza dei feriti di guerra. Nel 1994 ha fondato Emergency.

Il “commiato” degli amici di Emergency a Venezia

“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose – scrive sui social il suo Gruppo Emergency di Venezia- Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice. Ti vogliamo bene Gino”.

@fb Emergency Venezia

A Venezia, infatti, Gino Strada era di casa, come ricorda anche il sindaco Luigi Brugnaro, che sui social lo saluta con una promessa. “Ciao Gino! – si legge- Qualche mese fa mi avevi proposto di realizzare qui a Venezia, insieme con Emergency, il museo contro la guerra in collaborazione con Hiroshima. Oggi, come allora, rinnovo l’impegno mio e di tutta la Città nel portare avanti questo progetto”.

Consuelo Terrin

Leggi anche: https://www.metropolitano.it/eccellenze-italiane-ospedale-pediatrico-uganda/

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  Gino Strada