Un documentario fuori concorso che avrà tutta la verve delle migliori narrazioni cinematografiche.
Il racconto di una vita di eccellenza fatto da un regista di eccellenza.
Alla 78° Mostra del Cinema di Venezia, che si terrà dall’1 all’11 settembre, il premio Oscar Giuseppe Tornatore presenterà “Ennio”.
Un ritratto a tutto tondo dell’amico e collega Ennio Morricone, uno dei più apprezzati e noti tra i compositori di colonne sonore della storia del cinema internazionale, spentosi il 6 luglio 2020, a 91 anni, per le conseguenze di una caduta.
Ennio Morricone, tra racconti e testimonianze
Due volte Premio Osar, vincitore di 4 Golden Globes, 3 Grammy Awards , 6 BAFTA, 10 David di Donatello, 11 Nastri d’Argento e autore di oltre 500 colonne sonore di film diventati cult, Ennio Morricone è stato anche l’unico compositore ad aver ottenuto (1995) nel corso del 52^ Festival Internazionale del Cinema, il Leone d’oro alla carriera.
Amava Venezia e il Festival del cinema di Venezia, dove ritornerà attraverso l’intervista e il racconto della sua vita realizzato da Tornatore.
Ma anche attraverso le testimonianze, raccolte nel documentario, di molti nomi noti dello spettacolo, tra i quali Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, Verdone, Oliver Stone, Quentin Tarantino e Bruce Springsteen, solo per citarne alcuni.
Un omaggio al Maestro
“Ho lavorato trent’anni con Morricone – spiega Tornatore – Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci. In tutto questo tempo il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre più. Film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il sogno”.
Il ritratto che esce di questo personaggio amato dal mondo del cinema e della musica, ma soprattutto dal pubblico, che lo ha sempre seguito nelle sue intuizioni musicali sfociate poi in melodie e colonne sonore indimenticabili, racconta molto più di ciò che si sa del Maestro.
Come la sua passione per gli scacchi, che, suggerisce l’interpretazione di “Ennio”, sembrano avere “misteriosi legami con la musica”.
Venezia porta Morricone nel cuore
O come la città di Venezia, la città del Festival del Cinema, nella quale il celebre compositore era di casa e amatissimo.
Fu lui che, ancora negli anni ’90, accompagnò con le sue musiche il battesimo del Moro di Venezia.
Il varo della storica imbarcazione voluta dall’imprenditore Raul Gardini e finanziata dalla Montedison fu un evento in pompa magna, tanto che la cerimonia venne affidata a due eccellenze dell’arte italiana: regia di Franco Zeffirelli e musica di Ennio Morricone.
Erano in 5000 ad attendere il grande momento e nessuno ha mai dimenticato le emozioni che le note del Maestro hanno saputo suscitare, mentre il Moro veniva calato nelle acque della laguna.
Se quello del Moro di Venezia fu, com’è stato definito, “il varo più spettacolare della storia della vela”, molto si deve a lui, a Ennio Morricone, ottimo interprete di quel senso di orgoglio e di gioia che pervadeva i veneziani in quel frangente.
Note di pace, Voci dal silenzio
Ma c’è ancora un ricordo che lega Venezia al celebre compositore. E’ “uno dei concerti più importanti della sua carriera” come lo definì la critica.
Il 10 e l’11 Settembre del 2007 Ennio Morricone diresse infatti l’Orchestra Roma Sinfonietta e il Coro del Teatro La Fenice in una gremita Piazza San Marco, dove migliaia di spettatori erano di nuovo accorsi per ascoltare la sua musica.
Quel concerto chiamato “Note di pace” fu dedicato dal Maestro Morricone “alla memoria di tutte le vittime, contro tutte le stragi della storia dell’umanità”.
L’evento si aprì con il brano “Voci dal Silenzio”, melodia scritta dal premio Oscar per ricordare i tragici eventi dell’11 Settembre del 2001.
Dalla musica alla vita. E viceversa
“Io penso che, quando fra cento, duecento anni, [i posteri] vorranno capire com’eravamo, è proprio grazie alla musica da film che lo scopriranno” commentò in un’intervista di qualche anno fa il Maestro.
Se così è, saranno proprio le sue note la miglior traccia da seguire per scoprire e forse capire il Novecento italiano.
Consuelo Terrin