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Digitale Terrestre: dal 23 agosto le domande per la rottamazione

Digitale Terrestre: dal 23 agosto le domande per la rottamazione

Il passaggio dal vecchio al nuovo digitale terrestre è slittato, con nuove tempistiche che partiranno a fine anno dalla Sardegna, per poi raggiungere l’intero territorio nazionale entro fine giugno 2022.
Il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha però già emesso il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato 7 agosto, che prevede le “Modalità di erogazione dei contributi per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva, previo avvio a riciclo degli apparecchi obsoleti”.
La domanda per accedere alla cosiddetta rottamazione dei vecchi televisori potrà essere presentata a partire dal prossimo 23 agosto, e fino al 31 dicembre 2022, compilando l’apposito modulo di autocertificazione.
Nel modulo si dovrà dichiarare l’acquisto dell’apparecchio prima del 22 dicembre 2018, la consegna dello stesso al rivenditore o al centro comunale di raccolta RAEE e la titolarità del canone di abbonamento al servizio di radiodiffusione. Dovrà inoltre essere allegata copia di un documento di identità e del codice fiscale.
Tutti i cittadini, a prescindere dalle loro condizioni economiche, potranno usufruire del bonus, nei limiti delle risorse disponibili.
Il bonus è dunque diverso da quello già esistente, legato però a un limite di Isee, destinato all’acquisto di nuovi televisori compatibili con gli standard tecnologici di trasmissione del digitale terrestre “Dvbt-2/Hevc Main 10”.
In concreto, la nuova agevolazione si concretizza nello sconto del 20% sul prezzo del nuovo apparecchio, fino a un massimo di 100 euro. L’incentivo può essere sfruttato una sola volta da ogni utente, identificato attraverso il codice fiscale, per l’acquisto di un unico apparecchio.
Lo switch off del vecchio segnale inizierà, nel periodo tra il 15 novembre e il 18 dicembre 2021, sul territorio sardo. La seconda tranche regionale interessata, dal 3 gennaio e il 15 marzo 2022 comprende in sostanza il nord Italia: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, province di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Dall’1 marzo al 15 maggio del prossimo anno toccherà a Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Si chiuderà, dall’1 maggio al 30 giugno 2022, con Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.

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