È partito come “lasciapassare” solo per le feste, per matrimoni e altre cerimonie civili e religiose, per l’accesso alle case di riposo o per spostarsi verso zone arancioni o rosse.
Dal 6 agosto il Green pass, il documento che attesta la protezione dal Covid-19 per vaccinazione o guarigione, o almeno la non positività certificata con tampone per un arco di 48 ore, è però entrato realmente a far parte della quotidianità degli Italiani.
E dal 1 settembre, sarà esteso anche alla scuola e ai trasporti a lunga percorrenza.
Averlo, cosa a volte non semplicissima, è diventato talmente fondamentale da far fiorire un vero e proprio mercato parallelo di certificazioni false.
L’allarme di Adiconsum
A lanciare per prima l’allarme, invitando a tutelarsi da possibili truffe, è stata l’associazione di consumatori Adiconsum. Che invita a guardare con attenzione ai messaggi che, spiega il sito ufficiale, “possono arrivare facilmente a chiunque via sms, mail o whatsapp”.
Sostanzialmente, promettono di far arrivare subito il Green Pass, spesso dietro il pagamento di una somma di denaro. “Si tratta – sottolinea Adiconsum – di messaggi che attecchiscono facilmente, aiutati dalle difficoltà incontrate da tanti cittadini nell’ottenere il documento”.
Fake Pass
E già la cronaca riporta, in merito, un’operazione della Polizia postale, in coordinamento con le procure di Roma, Milano e Bari. Denominata “Fake Pass”, ha identificato 32 canali Telegram che commerciavano online falsi Green Pass, con perquisizioni e sequestri scattati nei confronti degli amministratori.
I clienti venivano contattati con messaggi che garantivano il rilascio della certificazione da parte di un medico a fronte del semplice rilascio dei dati.
Il controllo di validità del Green Pass
Adiconsum sottolinea quindi che il vero Green Pass può essere emesso solo dal Ministero della Salute.
Emissione che “è notificata tramite una e-mail che ha come mittente “Ministero della Salute” o via sms con mittente “Min Salute”. Per verificarne autenticità e validità, il documento, che può essere stampato o semplicemente scaricato gratuitamente su un dispositivo mobile come smartphone o tablet, è dotato di un QR Code.
Per la verifica e l’utilizzo del Pass virtuale esiste una app, “VerificaC19”, che funziona anche senza bisogno della connessione a internet e salvaguarda la privacy.
Non è infatti consentito il trasferimento di dati sensibili e permette la visualizzazione di soli nome, cognome e data di nascita da parte del controllore autorizzato. Ovvero i soli titolari o gestori di attività, come quelle di ristorazione, per cui è richiesto il Pass, i pubblici ufficiali, gli operatori di frontiera e, in prospettiva, i vettori di trasporto al momento dell’imbarco.
Green Pass: come ottenerlo
Online è attivo il sito ufficiale www.dgc.gov.it/web, che fornisce tutti i chiarimenti sul Green Pass: da cos’è e per quali attività e richiesto, al funzionamento, alle modalità per ottenerlo.
Per chi ha ricevuto via sms o email il codice per avvenuta vaccinazione, test negativo o guarigione da Covid-19, è possibile scaricarlo dallo stesso sito (tramite tessera sanitaria o identità digitale Spid/Cie) oppure scaricando le app “Appimmuni” o “AppIO”. A breve, sarà disponibile anche sul sito del fascicolo sanitario elettronico regionale.
Dal 30 luglio, chi non ha ricevuto il messaggio, può recuperare il suo codice “Authcode” attraverso una nuova applicazione, raggiungibile direttamente dal sito attraverso un link.
Chi invece non dispone di strumenti digitali potrà rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia.
Alberto Minazzi