Gli azzurri dell’inseguimento a squadre su pista hanno conquistato la sesta medaglia d’oro per l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo.
Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan e Simone Consonni hanno sconfitto la temibile Danimarca e fissato, a distanza di 25 anni, il record del mondo: 3’42″307.
Il sogno dei quattro alfieri italiani si è realizzato nel velodromo di Izu, a Shizuokache, dove, a distanza di 61 anni, hanno fatto risuonare le note dell’Inno di Mameli.
Una spettacolare rimonta all’ultimo chilometro, la loro, che ha finalmente sciolto la tensione di chi, da casa, ha seguito fino all’ultimo con il fiato sospeso la gara contro i danesi Lasse Hansen, Frederik Madsen, Niklas Larsen e Rasmus Pedersen.
Francesco Lamon, veneziano, ha guidato la partenza.
Jonathan Milan ha tenuto i tempi di gara. Simone Consonni, di Bergamo, ha gestito l’andatura.
Ma Filippo Ganna, campione del mondo in carica, ci ha messo dentro l’anima nell’ultimo giro.
A Rio avevano mancato la finale per pochi centesimi.
In Giappone, con la loro velocità e la loro precisione nei cambi, la loro potenza ma, soprattutto il loro cuore, non hanno lasciato indietro nulla. Se non i temibilissimi danesi favoriti dalla vigilia, ai quali hanno tolto anche l’ultimo record del mondo.
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4 Agosto 2021