Per molti medici e responsabili della sanità italiana, un fondamentale punto di riferimento per valutare l’andamento della pandemia è guardare a quello che sta succedendo in Gran Bretagna.
Lo aveva dichiarato qualche settimana fa il virologo Massimo Clementi, sottolineando come la massiccia campagna vaccinale inglese sembrava indicare risultati positivi riguardo alla diffusione della temuta variante delta.
I dati inglesi
Lo conferma, adesso, anche il direttore della prevenzione della Regione Veneto, Michele Mongillo, nella sua analisi della situazione. «Quanto avviene nel Regno Unito – ha dichiarato – anticipa solitamente di qualche settimana quanto si presenterà in Europa e in Italia. E i dati odierni del Governo inglese presentano segnali incoraggianti: la crescita di nuovi casi ha raggiunto il picco ed è già iniziata una rapida decrescita, con un -30% dell’ultima settimana rispetto alla precedente».
Gli sviluppi in Veneto
Il direttore della Prevenzione si è quindi soffermato sui dati consolidati al 31 luglio in Veneto.
«La velocità di aumento dei nuovi casi – ha sottolineato – è rallentata, pur non potendo ancora parlare di una vera inversione della curva. In particolare, il rallentamento ha interessato la fascia tra i 15 e i 24 anni, dove c’era stato un rapido aumento. Anche l’età media dei nuovi casi, che si stava progressivamente abbassando, adesso si sta stabilizzando attorno ai 25-26 anni. E pure l’età media di chi entra in ospedale, calata negli ultimi mesi, adesso è stabile attorno ai 50 anni».
La vaccinazione in Veneto
Mongillo ha fatto poi il punto sulla campagna vaccinale, che in Veneto ha superato i 5 milioni e mezzo di somministrazioni. E se il 59,8% di over 12 coperti è inferiore, sia pur di poco, al 60% nazionale, è soprattutto perché, secondo la Regione, si è adottata una politica molto rigorosa sull’impiego dei vaccini a vettore virale sugli under 60, rinunciando cioè ai cosiddetti “open day”. «Dalla seconda metà di luglio – ha aggiunto il direttore- va poi segnalata una ripresa delle prime dosi a chi ha più di 60 anni. E dalla seconda metà di agosto aumenteranno le forniture di Pfizer e Moderna».
Tamponi: Veneto verso test a prezzo calmierato
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, si è invece soffermato in particolare sul tema dei tamponi.
«Il commissario Figliuolo – ha sottolineato – sta concludendo l’accordo con le farmacie per una somministrazione dei test a prezzo calmierato. Un’operazione che ci trova assolutamente favorevoli e di cui attendiamo l’ufficializzazione per poi ritarare il piano di sanità pubblica». Il Veneto continua infatti ad effettuare gratuitamente i tamponi. «Immagino prima della fine della settimana ridefiniremo le categorie che possono accedere gratuitamente e liberamente ai punti tampone», ha chiarito il presidente.
Discoteche, scuole e sanità
Zaia ha riservato infine due riflessioni ai temi delle discoteche e della scuola. «Non è corretto tenere chiuse le discoteche – ha affermato sul primo punto – quando da tutta Italia arrivano immagini di feste senza nessun controllo. Mi auguro che a livello nazionale si faccia qualcosa, anche se ritengo che, con i locali pubblici, si sia persa una grande possibilità di screening, monitoraggio e vaccinazione». Sulla scuola, invece, il presidente ha sottolineato la buona adesione (tra l’81 e l’82%) del personale. «Ferma restando la volontarietà – ha concluso – ritengo che chi lavora e non si è vaccinato debba valutarlo seriamente». L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha invece specificato che le Ulss stanno valutando caso per caso i sanitari che non si sono vaccinati (circa 17 mila la scorsa settimana), poi partiranno le lettere di sospensione e demansionamento.