Si avvia alla conclusione il mandato di Sergio Mattarella, il 12° Presidente della Repubblica dal 1948 a oggi.
Da domani, 3 agosto 2021, l’Italia entra così nel cosiddetto “semestre bianco”, in cui al capo di Stato viene tolto il potere di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.
Il mandato di Mattarella
Nato a Palermo il 23 luglio 1941, Sergio Mattarella è stato eletto il 31 gennaio 2015 al quarto scrutinio, con una percentuale del 65,9% (665 voti su 1009), ed è entrato in carica con il giuramento del 3 febbraio dello stesso anno.
È il primo Presidente della Repubblica della storia d’Italia a essere nato in Sicilia.
Nel corso del suo mandato, ha conferito l’incarico a 3 presidenti del Consiglio: Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e Mario Draghi. Proprio oggi Mattarella è intervenuto in occasione dell’anniversario della strage di Bologna. “Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l’impegno di ricerca di una completa verità”, ha sottolineato al riguardo.
Poteri e funzioni del Presidente della Repubblica
La figura del Presidente della Repubblica è regolata dal Titolo II della seconda parte della Costituzione italiana, dedicata all’Ordinamento della Repubblica. Nello specifico, mentre l’articolo 85 stabilisce in 7 anni la durata della carica, sono gli articoli 87 e 88 a stabilirne le funzioni. Tra i suoi poteri, il Presidente, che è Capo dello Stato e rappresentante dell’unità nazionale, può inviare messaggi alle Camere, indice le elezioni delle nuove Camere, autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge, promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti, indice il referendum popolare.
L’articolo 88 e il “semestre bianco”
Il potere di scioglimento delle Camere, o anche di una sola di esse, comunque “sentiti i loro Presidenti”, è previsto dall’articolo 88. Lo stesso articolo, al secondo comma, specifica però che “non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato”. È il cosiddetto “semestre bianco”, introdotto durante i lavori dell’Assemblea Costituente per evitare che il potere di scioglimento venisse utilizzato per garantirsi la rielezione. Il secondo comma è stato integrato nel 1991 con la legge costituzionale che ha aggiunto la precisazione, riguardo ai 6 mesi, “salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”.
Il nuovo presidente
A norma dell’articolo 83, il prossimo febbraio sarà il Parlamento in seduta comune, insieme a tre delegati per ogni Regione, a nominare il nuovo Capo dello Stato. L’elezione avviene a scrutinio segreto: a maggioranza dei due terzi dell’assemblea nelle prime tre tornate e a maggioranza assoluta dal quarto scrutinio in poi. Può essere eletto ogni cittadino italiano che goda dei diritti civili e politici dai 50 anni in su. In teoria, un Presidente della Repubblica può essere rieletto, e i partiti potrebbero chiedere a Mattarella la disponibilità in tal senso, come accaduto con Napolitano, unico presidente a esser eletto due volte.
Tra i nomi che circolano per la tredicesima presidenza della Repubblica c’è anche l’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Alberto Minazzi