Trentamila in un giorno.
Tante sono state, ieri, 1 luglio, le connessioni registrate dall’Inps nella prima giornata di apertura delle richieste dell’assegno unico familiare.
La misura si rivolgerà, quando sarà a regime, a una platea di circa sei milioni di famiglie.
In questa prima fase è destinata a chi, per la prima volta, potrà beneficiarne: i lavoratori autonomi, le partite iva e i disoccupati. Circa 2 milioni di capifamiglia con figli fino ai 21 anni di età.
Per presentare la domanda ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2021, anche se dell’assegno si potrà beneficiare già da questo mese.
A coloro che rientrano nella prima tranche del “periodo ponte” dell’assegno unico sono destinati 1 miliardo e 580 milioni di euro dei 3 miliardi messi a disposizione.
Gli altri 4 milioni di famiglie che saranno interessate dall’assegno unico sono quelle che attualmente già percepiscono gli assegni familiari, che continueranno a essere erogati con le stesse modalità fino a gennaio 2022.
Requisito fondamentale per beneficiare del sostegno è pagare le tasse in Italia ed esservi residente da almeno 2 anni.
Questo vale indistintamente per i cittadini italiani, dell’Ue o titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca(da almeno sei mesi).
Possono richiedere il sostegno i nuclei familiari che abbiano un massimo di 50 mila euro di Isee.
L’importo massimo erogato ogni mese è di 167,50 euro per il primo e il secondo figlio mentre dal terzo figlio in poi l’importo cresce del 30%. Sono previsti 50 euro in più per ciascun figlio disabile.
Gli importi sono tutti stati calcolati e allegati al decreto con una tabella apposita pubblicata in Gazzetta ufficiale.
L’accredito del sostegno avverrà in modalità telematica: sul conto corrente, con bonifico allo sportello postale, sul libretto postale o su carta prepagata con Iban obbligatoriamente intestati o cointestati alla persona che richiede l’assegno.
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Assegno unico familiare: nel primo giorno 30 mila domande
2 Luglio 2021