La variante Delta è del 40-60% più contagiosa di quella alfa (inglese) e determinerà il 70% delle nuove infezioni entro l’inizio di agosto ed il 90% entro la fine. Lo dice il Report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
In Italia, il database internazionale Gisaid, che fornisce un accesso aperto ai dati genomici dei virus dell’influenza e del Coronavirus responsabili della pandemia di Covid-19, ha rilevato che la prevalenza di questa variante nel nostro Paese al 18 maggio si attestava all’1%, a metà giugno aveva raggiunto il 3,4% per salire al 9% pochi giorni dopo.
Proprio per questo, nella serata del 24 giugno, si è tenuto un vertice tra il ministro della salute Roberto Speranza e il Cts, il Comitato Tecnico Scientifico.
Una variante in crescente diffusione
Ad accrescere la preoccupazione riguardo questa variante, oltre al suo significativo aumento in Italia, è il confronto con quanto sta accadendo nel resto del mondo. Le autorità della Finlandia riferiscono di un esteso focolaio di casi con variante Delta che ha colpito 4 strutture ospedaliere del Paese nel mese di maggio per un totale di 98 casi, con il tasso di letalità del 17,3%.
Nel Regno Unito si sta diffondendo velocemente, pur se l’impennata si è calmata rispetto a un paio di settimane fa, considerando la minor efficacia di una sola dose di vaccino nei confronti di questa mutazione.
In Italia, infatti, poco più di una persona su 4 ha completato il ciclo vaccinale rispetto al 46% nel Regno Unito, mentre il 26,5% della popolazione ha ricevuto una sola dose contro il 17% e il 46% è totalmente privo di copertura rispetto al 37%.
A livello europeo la cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato la richiesta di un “approccio coordinato” soprattutto sugli ingressi di viaggiatori provenienti dai Paesi dove le varianti sono più diffuse.
In Australia quattro quartieri centrali di Sydney sono in lockdown per contenere il focolaio della variante Delta. Diverse dozzine di casi sono stati segnalati questa settimana e sarebbero collegati a un autista di limousine che si sarebbe infettato durante il trasporto di un equipaggio di un volo internazionale dall’aeroporto di Sydney in un hotel per la quarantena.
In Israele, infine, è stato ripristinato l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso dopo che negli ultimi giorni sono stati registrati fino a oltre 200 nuovi casi di Covid in 24 ore. Il direttore generale del Ministero della Sanità ha dichiarato che circa il 70% delle nuove infezioni riguarda la variante Delta e i giovanissimi.
Il vertice Cts – Ministero Salute: stretta sui controlli e tracciamento
L’Italia, così, ha deciso di intervenire precauzionalmente con una stretta sui controlli e il tracciamento proprio di questa mutazione. E’ questo il risultato del vertice convocato d’urgenza tra il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, il ministro della Salute Roberto Speranza ed i sottosegretari Andrea Costa e Pierpaolo Sileri. In particolare si sta programmando un incremento del tracciamento specifico con un maggior numero di tamponi, attenzione ai focolai ma anche ai singoli casi.
La nota di allerta alle regioni
Il Ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni una nota di allerta raccomandando di applicare con rigore le misure di contenimento. Si invita soprattutto a sequenziare prioritariamente, tra gli altri, i campioni di individui in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti e di soggetti vaccinati che si infettano nonostante lo sviluppo dell’immunità.
“Se è vero che la costante riduzione del rapporto positivi/casi testati conferma una ridotta circolazione del virus – sottolinea il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta -, la progressiva riduzione dell’attività di testing sottostima il numero dei nuovi casi e documenta l’insufficiente tracciamento dei contatti, fondamentale in questa fase della pandemia soprattutto in relazione alle varianti”. Dalla settimana 11 maggio ad oggi, rileva il monitoraggio Gimbe, il numero di persone testate per Sars-Cov-2 si è progressivamente ridotto del 52,7% con rilevanti differenze regionali. Numeri che lasciano intravedere il rischio di una sottostima dei nuovi casi.
Variante Delta, discoteche e vaccinazioni
Al centro dell’incontro tra Ministero della salute e Cts l’incidenza delle varianti c’è stata anche l’apertura delle discoteche, che sarà oggetto di una nuova riunione del Cts. Se venisse infatti confermato l’aumento delle vaccinazioni tra i giovani si potrebbe arrivare a fissare la data di apertura entro i primi dieci giorni di luglio. Ovviamente nel rispetto di regole certe come l’utilizzo del green pass.
“Contro questa variante ad altra trasmissibilità – precisa Cartabellotta – è importante attuare tempestivamente tutte le misure indicate dall’Ecdc. Si rende quindi necessario potenziare sequenziamento e contact tracing, attuare strategie di screening per chi arriva dall’estero e accellerare la somministrazione della seconda dose negli over 60 e nei fragili”.
Silvia Bolognini