L’aut aut arriva dall’Unesco. E il conto da pagare per Venezia sarebbe altissimo in assenza della definitiva soluzione alla questione: finirebbe nella lista nera dei siti in pericolo.
Delle grandi navi tanto si è parlato e si continuerà a parlare. Almeno fino a quando non si troverà una soluzione definitiva all’annosa questione. Tanto è stato detto finora, purtroppo però senza che si trovasse una risposta adeguata sull’accesso in Laguna. Ora, a poche settimane dall’assemblea annuale Unesco in calendario dal 16 al 31 luglio, si esprimono i tecnici dell’agenzia delle Nazioni Unite secondo i quali “senza un intervento immediato e risolutivo per mettere in salvo la fragile bellezza della Laguna”, Venezia rischia l’inserimento nella lista nera dei siti a rischio”.
Venezia possibile passaggio nella black list siti a rischio
E’ dal 1987 che il capoluogo lagunare è iscritto nella Lista Unesco dei Siti patrimonio dell’Umanità. Nel documento l’Unesco, esprimendo la propria preoccupazione, sottolinea in particolare che le soluzioni al momento trovate non sono sufficienti. In particolare i tecnici precisano che “occorre urgentemente una soluzione di lungo periodo che dia massima priorità all’ipotesi di impedire totalmente e da subito l’accesso delle grandi navi in Laguna, preferibilmente reindirizzandole verso porti più adatti nell’area”.
L’approdo fuori dalla Laguna: quale alternativa?
Con l’ultimo decreto legge è stata approvata la destinazione definitiva dell’approdo delle grandi navi fuori dalla Laguna. A questo deve ora seguire una nuova norma sul tema, di immediata attuazione, che imponga da subito lo stop al passaggio nel canale della Giudecca. “E’ l’ennesimo colpo di sveglia per il Governo – commenta l’assessore al Turismo di Venezia Simone Venturini. L’esecutivo a questo punto deve prender in mano il dossier e sciogliere i nodi irrisolti”.
La questione cruciale è che manca l’alternativa convincente. L’ultimo monitoraggio della zona risale a gennaio 2020, ma anche le soluzioni recentemente individuate dal Governo italiano non hanno soddisfatto gli esperti. Nel documento si sottolinea infatti che “la proibizione teorica per l’ingresso delle grandi navi in Laguna non ha effetti pratici poiché ancora non vi sarebbe un’alternativa per l’ormeggio”.
I tentativi di soluzione negli anni
Risale al 2012 il primo tentativo di risolvere la questione. Allora il decreto Clini Passera vietava il transito nel canale della Giudecca alle navi passeggeri di oltre 40 mila tonnellate. In presenza però di valide alternative che mai si trovarono. Ora è tornato alla carica il Governo Draghi con un decreto convertito in legge il 12 maggio 2021. Il documento prevedeva che l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che gestisce anche la Laguna di Venezia, avviasse un concorso di idee per individuare punti di attracco fuori dalle acque protette lagunari.
Le navi a Porto Marghera
Anche i ministri della Transizione ecologica, della Cultura, del Turismo, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, avevano concordato di dirottare temporaneamente il traffico delle grandi navi a Porto Marghera,già attrezzato per ricevere navi di questo tonnellaggio.
La soluzione era stata proposta già nel 2019 dalla istituzioni locali, con Comune in testa appoggiato da Regione e Autorità Portuale e aveva incontrato il favore dell’UNESCO.
“Le navi a Marghera sono sempre arrivate – aveva detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, salito a bordo di una grossa nave passeggeri per dimostrare la fattibilità della proposta–La soluzione più opportuna è quella di ampliare l’area, attrezzando la banchina sul Canale Nord, quello da cui escono le nuove navi da crociera costruite da Fincantieri a Porto Marghera, perché – aveva sottolineato – le navi le costruiamo qui. Se possono uscire, possono anche entrare”.
In vista del bando
La situazione, nel frattempo, non è mutata. Se non per il fatto che l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico ha pubblicato l’avviso di pre-informazione del bando per il concorso di idee per la realizzazione e la gestione dei terminal offshore per le navi da crociera a Venezia.
Il bando riguarda le navi di stazza superiore alle quaranta mila tonnellate, che non potranno più entrare nella città lagunare. Ma si dovrà attendere il 29 giugno per conoscere le linee guida sulle quali si dovranno basare i progetti.
Silvia Bolognini