La data deve ancora essere ufficializzata dal Governo, ma sarà con tutta probabilità lunedì 28 giugno.
Quando, cioè, con l’ingresso anche della Valle d’Aosta nella fascia di rischio più bassa, tutta l’Italia sarà bianca.
Intanto, però, è arrivato, nella tarda serata di ieri, lunedì 21 giugno, il fondamentale parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico al termine di una lunga riunione durata un paio d’ore.
Anche in Italia è dunque imminente la cancellazione dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, in vigore dall’8 ottobre 2020.
Un nuovo passo avanti verso la normalità, pur restando ancora in piedi alcune prescrizioni per il contenimento del contagio che, almeno per un certo tempo, ci costringeranno a uscire di casa con il dispositivo di protezione individuale in tasca.
Il parere del Cts
Dopo giorni di acceso dibattito politico sull’opportunità di adottare la decisione di rimuovere l’obbligo della mascherina, come già fatto da altri grandi Paesi europei, Francia e Germania in primis, gli esperti del Cts hanno dato il loro ok. Premessa fondamentale per il superamento dell’obbligo è la “fascia bianca”.
Perché basta risalire anche di un solo gradino, fino al “giallo”, per rendere nuovamente operativa la misura che impone di indossare la mascherina fuori casa.
Nel suo parere, il Comitato ha quindi rimarcato che “lo scenario epidemiologico è caratterizzato da una incidenza stabilmente e significativamente sotto i 50 casi per 100 mila abitanti nei 7 giorni, indicativa di una contenuta circolazione del virus Sars-CoV-2″. Anticipando la conferma che la cabina di regia di venerdì 25 sancirà, salvo sorprese, il passaggio di fascia anche dell’ultima regione rimasta attualmente gialla, la Valle d’Aosta, il Cts ha così dichiarato di ritenere che già dal 28 giugno ci saranno le condizioni per superare l’obbligatorietà delle mascherine all’aperto.
Mascherine e assembramenti
A venir meno, specifica però il Comitato Tecnico Scientifico, sarà solo l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione. Che resta pur sempre “uno dei mezzi più efficaci per la riduzione della circolazione del virus” e il cui uso deve essere “raccomandato fortemente” da parte di soggetti fragili e immunodepressi, dai loro accompagnatori e negli ambienti sanitari.
È inoltre destinato a rimanere in piedi l’obbligo di mascherina a bordo dei mezzi pubblici.
Chi esce di casa, ritiene il Cts, sarà comunque sempre tenuto ad avere una mascherina con sé. E a indossarla in ogni occasione in cui “si creino le condizioni per un assembramento”.
Si parla cioè di mercati e mercatini, di fiere ed eventi sportivi o concerti, fino alle semplici code. In più, l’indicazione del Comitato è di mantenere l’obbligo di rispetto delle disposizioni e dei protocolli “stabiliti per l’esercizio in sicurezza delle attività economiche, produttive e ricreative“.
Le tempistiche
La considerazione del Cts sulla data di lunedì prossimo è soltanto indicativa.
Sarà infatti il Governo a indicare la data effettiva in cui l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto verrà tolto per le regioni bianche. Per l’ufficializzazione della decisione con un apposito decreto è probabile che passi ancora qualche giorno, per evitare sorprese. Probabilmente bisognerà attendere fino a venerdì, quando il quadro epidemiologico sarà aggiornato dalla riunione settimanale della cabina di regia.
L’idea, comunque, al momento sembra quella di confermare la data suggerita nel parere del Comitato. Già nella serata di lunedì 21, infatti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha pubblicato un tweet in cui dichiara che “”Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts”. Già da oggi, intanto, le nuove indicazioni sono in vigore in provincia di Bolzano. Sfruttando le possibilità legate all’autonomia, il presidente Arno Kompatscher ha infatti emesso un’apposita ordinanza in tal senso.
Quando le mascherine restano obbligatorie
Oltre che nei casi in cui non è possibile mantenere il distanziamento all’aperto e a bordo dei mezzi pubblici (ma non alle fermate), l’obbligo di indossare la mascherina fuori casa rimane comunque in piedi in una serie di situazioni. L’obbligo permane per chi entra in negozi o centri commerciali, per i clienti di bar e ristoranti durante gli spostamenti all’interno del locale (non quando si è seduti al tavolo o al banco per la consumazione) e, in ogni situazione, per il personale della ristorazione.
Tra le questioni che restano irrisolte, dopo la riunione del Cts di lunedì, spicca soprattutto quella della riapertura delle discoteche. Il confronto sul tema proseguirà nei prossimi giorni, anche attraverso nuove riunioni.
Gestori e anche diversi rappresentanti politici spingono infatti per il via libera al settore dal 1 luglio, attraverso l’utilizzo del green pass. Tempi più lunghi, infine, si prospettano per la rimozione dell’obbligo della mascherina al chiuso, quando tutti i presenti sono vaccinati.
Alberto Minazzi