Il taglio a luglio delle forniture di vaccini a Rna messaggero previste, annunciato dal commissario per l’emergenza Figliuolo, mette in difficoltà la campagna vaccinale delle Regioni. A lanciare l’allarme, per prima, è stata la Toscana, che domenica 20 giugno ha comunicare la chiusura momentanea, in attesa del riconteggio delle dosi disponibili, del portale per la prenotazione della somministrazione da parte degli under 60. E oggi è il presidente del Veneto, Luca Zaia, a fare il punto della situazione, quantificando l’entità dei tagli che riguarderanno la sua regione.
I vaccini in meno in Veneto
In concreto, nel piano di consegne comunicato al Veneto per luglio, le dosi di Pfizer annunciate avrebbero dovuto essere 855.453, mentre le consegne ora previste arrivano a 636.480, con un -25,6%. Ancora più bassa, percentualmente, è la fornitura di vaccini Moderna aggiornata per il mese di luglio. Dalle 379.017 dosi inizialmente previste, ne saranno consegnate sole 129.857, pari a -65,74%.
“Non so – ha commentato il presidente – i motivi di questa decurtazione, ma certamente è una doccia fredda. Noi abbiamo sempre programmato e aperto le agende in via prudenziale sulla base delle forniture annunciate. Incrociamo le dita e contiamo comunque di farcela a rispettare gli appuntamenti fissati fino al 4 agosto, senza dover spostare nessuno, e di arrivare comunque entro fine agosto al giro di boa della campagna. Di certo, ci sta aiutando molto il fatto che riusciamo ad arrivare a estrarre la settima dose dal 65-70% delle fiale”.
La vaccinazione degli anziani
Il ragionamento di Zaia si concentra, ovviamente, solo sui sieri a Rna messaggero. “Non ci preoccupiamo – spiega – di quante dosi di AstraZeneca e Johnson&Johnson arriveranno, perché abbiamo messo da parte quelle che ci servono per i richiami. E le percentuali di veneti vaccinati e prenotati tra chi ha più di 60 anni sono chiare”. Ovvero il 99,3% per gli over 80, l’88,9% per gli over 70 e l’82,4% per gli over 60.
“Rinnoviamo l’invito – chiarisce il presidente – a chi ha più di 60 anni ad approfittare della possibilità di vaccinarsi con accesso diretto, senza prenotazione, nei centri vaccinali e nelle farmacie con il monodose di Johnson&Johnson. Anche se il vero tema è che, essendo la vaccinazione volontaria, oltre un certo limite non si può pensare di andare. E, in ogni caso, non esistono altre campagne vaccinali con simili performances”.
Il bollettino e lo screening
Dati molto più incoraggianti arrivano invece dal bollettino quotidiano. Con i ricoveri (a 338 in area non critica e 41 in terapia intensiva) e i decessi (a 11.603) stabili, il dato che spicca è quello delle nuove positività riscontrate nelle ultime 24 ore: solo 8 casi, con una prevalenza, sui tamponi effettuati, allo 0,15% (e il totale di attualmente positivi attestato a quota 5.200).
Proprio riguardo al tema dello screening, Zaia ha commentato il dato della Fondazione Gimbe che pone il Veneto al terzultimo posto in Italia per tamponi effettuati, facendo riferimento al nuovo piano di sanità pubblica che sarà approvato domani dalla Giunta regionale. “Mercoledì 23 – ha anticipato – presenteremo la nuova strategia di testing, che andrà oltre il semplice screening dei contatti, pensando a fasce più importanti avulse da questo sistema, come luoghi d’aggregazione o centri estivi”.