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Grotte di Oliero: benvenuti nel mondo sotterraneo

Grotte di Oliero: benvenuti nel mondo sotterraneo

Un mondo incantato con grotte e laghi sotterranei, immersi nel contesto di un parco verde con torrenti di acqua cristallina, pareti rocciose a strapiombo e una ricca varietà di fiori, alberi e specie animali, tra cui un raro anfibio, il proteo. Un mondo parallelo in cui trascorrere qualche ora in relax, a stretto contatto con la natura. E non serve spostarsi chissà dove: le grotte di Oliero, situate nella Valle del Brenta, nell’alto Vicentino, sono una delle tante meraviglie offerte dal territorio veneto.

Le grotte di Oliero

Dal sistema di risorgive carsiche ai piedi dell’Altopiano dei Sette Comuni nasce un piccolo fiume, l’Oliero, alimentato proprio dalle acque che filtrano da Asiago e dagli altri territori soprastanti.
Entrando al parco, si possono visitare 4 grotte. Due di queste (Covol dei Assasini e Covol dee Soree), le superiori, sono oggi asciutte. Le altre due (Covol dei Veci e Covol dei Siori o Grotta Parolini) sono le fonti sotterranee dove si convogliano le acque, alimentando poi le sorgenti del fiume.

Grotte di Oliero
Imbocco Covol dei Veci e Covol dei Siori

Il Covol dei Siori, largo 20 metri e lungo 90, può in particolare essere visitato in una mezzoretta a bordo di una barca di legno trainata a mano. A bordo, una guida illustra le meraviglie sotterranee che circondano il lago, profondo 13 metri, a partire dal sistema di stalattiti calcaree, una delle quali lunga circa 14 metri.
Aperta al pubblico dal 1832, una delle caratteristiche della Grotta Parolini è la temperatura costante di 12 gradi dell’aria e 9 dell’acqua.

Le altre attrattive del Parco

La visita al Covol dei Veci, invece, è possibile solo con equipaggiamento sub, visto che il suo sviluppo è interamente sommerso. Ma sono molte le attrattive alla portata di tutti.

Grotte di Oliero
Sub al Covol dei Siori

Nel Parco che circonda le grotte sono a disposizione un “Sentiero Natura”, un’area vede con un’ampia zona libera per il gioco dei bambini e un’area pic-nic. Presenti anche due musei, quello di Speleologia e quello delle Cartiere, il cui costo del biglietto d’ingresso è compreso in quello complessivo per entrare nella zona.

Per la visita complessiva, oltre alla mascherina anti-Covid, è dunque consigliato un abbigliamento sportivo e comodo, con scarpe da ginnastica robuste o scarpe da trekking. Il caschetto e il salvagente obbligatori per la visita sotterranea vengono forniti dalla struttura, mentre è consigliabile per chi si reca all’interno delle grotte essere muniti di una felpa o di un k-way in considerazione della temperatura attorno ai 12 gradi al loro interno.

Un po’ di storia

La formazione delle grotte risale a 40 mila anni fa, con il massimo sviluppo durante l’ultima glaciazione.
Un passaggio fondamentale nella loro storia si lega all’attività di produzione di carta avviata dagli stampatori padovani Remondini a metà del 1600. Fu però con l’acquisto della cartiera da parte della famiglia Parolini, a fine 1700, che si arrivò alla scoperta dell’ingresso delle grotte e alla successiva apertura al pubblico.

L’artefice dell’esplorazione del bacino dell’Oliero fu il naturalista Alberto Parolini, che ipotizzò la presenza di una rete idrica sotterranea. Parolini, che poi diede alle diverse grotte i nomi ancora in uso, realizzò così alcuni lavori che, utilizzando la dinamite, allargarono alcune crepe nella roccia, permettendogli per primo, nel 1822, di attraversare il laghetto sotterraneo del Covol dei Siori.

Alberto Minazzi

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