Il Salone Nautico Internazionale di Venezia si è chiuso con successo.
Ha presentato molte novità del mondo della nautica in generale e dedicato una sezione speciale alle imbarcazioni elettriche di ultima generazioni. Tra queste, il motoscafo C-7 della società svedese Candela. La prima imbarcazione al mondo completamente elettrica dotata di foil retrattili. Insomma: una barca con “le ali”.
Misura 8 metri e ha un peso complessivo di circa 1300kg ma naviga con una velocità di 30 nodi senza provocare moto ondoso e inquinamento.
Tra i suoi punti di forza ci sono comfort e silenziosità. Ma il suo punto di forza assoluto, come sottolinea Erik Eklund, Direttore Responsabile di Candela, sono proprio i foil.
Migliaia di ore di simulazione
“Abbiamo optato per questa soluzione in quanto risultata la più efficiente tra le varie prospettate nonostante abbia comportato uno studio ingegneristico più lungo, costoso ed approfondito – spiega Eklund -Siamo riusciti a rendere la barca completamente stabile grazie soprattutto alla realizzazione di un apposito software e un hardware di ultima generazione robusto e performante che ci permettono di ottenere il massimo beneficio soprattutto con mare mosso e nelle curve strette”.
Dall’aereonautica alla nautica
Attualmente la C-7 è in grado di fare 50 miglia nautiche in totale autonomia a una velocità massima di 30 nodi e 0 emissioni per miglio nautico utilizzando energia sostenibile. In definitiva, è in grado di mantenere un’autonomia del tutto simile a quella delle imbarcazioni a motore, un traguardo mai raggiunto da nessuna imbarcazione 100% elettrica grazie alla collaborazione con team di esperti ipertecnologici del campo dei sistemi di controllo dei jet da combattimento, dell’idrodinamica delle imbarcazioni dell’America’s Cup (Oracle), dell’idraulica dei veicoli industriali e dello sviluppo dei software utilizzati per il controllo dei droni.
Fibra di carbonio per resistenza e leggerezza
Collaborazioni che hanno determinato un salto di qualità fondamentale per l’evoluzione della barca.
Non a caso, per la realizzazione dello scafo si è ricorso all’utilizzo della fibra di carbonio dello stesso tipo utilizzato in aereonautica; ciò ha permesso di fondere leggerezza, resistenza nella struttura dell’imbarcazione.
“Per massimizzare la stabilità di beccheggio abbiamo posizionato la batteria a prua” – spiega Umberto Amos, pilota. “Per quanto riguarda i foil – prosegue Amos – sono completamente retrattili e sommersi per poter spiaggiare e carrellare la barca in maniera comoda e pratica”.
Dal motoscafo ai prototipi per la laguna di Venezia
“Si tratta di una tecnologia che rivoluzionerà il paradigma “velocità=inquinamento e danno ambientale” -sottolinea Francesco Acerboni, tra i fondatori di Venice E-Foil, organizzazione che sta reclutando imprese del territorio veneziano interessate allo sviluppo di questa tecnologia innovativa al fine di adattarla alle peculiarità della laguna. “E’ proprio grazie alla velocità che i foil entrano in azione e sarà possibile sconfiggere il moto ondoso. Nel giro di qualche anno questa tecnologia, se adattata alle peculiarità della laguna, potrebbe rivoluzionare il mondo dei trasporti, in particolare quelli turistici e abbattere definitivamente il moto ondoso e le sue nefaste conseguenze”. La società Candela sta già lavorando su alcuni prototipi d’imbarcazione che potrebbero ben adattarsi alla laguna: una di grandi dimensioni per i lancioni utilizzati per il trasporto turistico e una di dimensioni ridotte il cui design sarà legato alla storia delle imbarcazioni a motore veneziane e che potrà diventare taxi, idro ambulanza o essere utilizzata dalla polizia locale.
Gianmarco Maggiolini