Dal primo luglio parte l’assegno unico.
Approvato dal Consiglio dei Ministri, sarà per i primi sei mesi, quindi fino al 31 dicembre, un “assegno ponte” in quanto erogato fin da subito alle famiglie finore escluse dagli assegni familiari mentre, a partire dall’1 gennaio 2022, diventerà universale.
L’assegno è legato all’Isee fino a 50 mila euro e al numero di figli fino ai 21 anni di età.
L’erogazione massima mensile è 167,5 euro per il primo e il secondo figlio mentre dal terzo figlio in poi l’importo cresce del 30%. Quindi l’importo massimo per le famiglie con due figli è di 335 euro, 653 euro per quelle con tre figli.
L’importo si riduce con il crescere dell’Isee. E si azzera con Isee oltre 50 mila euro.
Fino al 31 dicembre, l’assegno sarà dunque erogato a coloro che finora sono stati esclusi dagli assegni familiari, percepiti invece dai lavoratori dipendenti. Riguarda quindi quasi 2 milioni di famiglie per le quali sono stati destinati 1 miliardo e 580 milioni dei 3 miliardi a disposizione. L’altra metà andrà ai 4 milioni di famiglie che comunque, fino a gennaio 2022, continueranno a ricevere gli assegni familiari.
Per poter richiedere l’assegno bisogna avere la cittadinanza italiana, europea, extraeuropea, esser titolare di diritto di soggiorno, o di permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, pagare le tasse in Italia, esser residente da almeno due anni anche non continuativi e domiciliati in Italia con i figli a carico fino al compimento del diciottesimo anno. O ancora esser titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato della durata di almeno sei mesi.
La domanda può esser presentata in via telematica all’Inps o presso Caf e Patronati, secondo le modalità che Inps indicherà entro il 30 giugno 2021.
L’assegno viene erogato a decorrere dallo stesso mese di presentazione della domanda mediante accredito su Iban bancario, con l’eccezione delle famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza.
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4 Giugno 2021
Tag: assegno unico