«Il 10 maggio, l’Fda ha già approvato i vaccini per gli adolescenti, l’Ema li approverà oggi e l’Aifa recepirà questa autorizzazione nell’arco di un paio di giorni, perché non c’è nessun’altra indicazione preferenziale. C’è già un’età, ci sono già i vaccini e credo che oggi si completerà il ciclo per gli adolescenti dai 12 ai 15 anni. Ci sono 8,5 milioni di adolescenti in questa fascia d’età». Lo ha dichiarato, a Sky TG24, Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, Associazione italiana del farmaco.
L’Aifa quindi, una volta recepita la decisione dell’’Ema, autorizzerà questo vaccino nel giro di uno o due giorni, «come è sempre avvenuto. Domani o al massimo lunedì».
Poi sarà solamente una questione di disponibilità dei vaccini, visto che per la fascia degli adolescenti sono raccomandati i vaccini a mRna.
Negli Usa sono allo studio vaccini anche per i bambini più piccoli, e «quello che si sa – afferma Palù – è che la risposta immunitaria è molto elevata come ci si attende in un sistema immunitario che è ancora giovane. Non solo, ma la protezione dopo la prima dose è oltre il 90% ed è vicina al 100%, se non al 100%, dopo la seconda dose. I bambini rispondono benissimo e sono protetti».
Ai ragazzi verranno quindi somministrati solo vaccini a mRna. Sebbene i bambini abbiano statisticamente meno probabilità di contagio, con tutte le varianti «anche i bambini – ha ricordato Palù – si infettano e possono essere una via di trasmissione quindi possono essere un importante serbatoio. Questo vaccino si aggiunge per fascia d’età ma non rientra ancora in quello che è il calendario vaccinale per la vita».
Palù si è soffermato poi sul vaccino tedesco Curevac che lavora a mRna come Pfizer e Moderna «Per Curevac, secondo quanto dice l’Ema, per giugno dovrebbe esserci l’analisi del dossier e se tutto va bene il via libera per luglio. E’ un vaccino a mRna, è una tecnologia che hanno i nostri colleghi tedeschi e speriamo che presto anche in Italia ci sia questa impostazione verso l’innovazione tecnologica e diventiamo autonomi per essere in grado di produrli».
Se il vaccino ricevesse l’ok dell’Ema, in Italia entro giugno potrebbero arrivarne già 7 milioni in aggiunta ai venti milioni già previsti dal Piano nazionale.