Nel 2020 il 66% delle famiglie valuta adeguate alle proprie esigenze le risorse economiche di cui dispone.
Anche nelle fasi iniziali della pandemia, una quota rilevante di cittadini ha continuato a manifestare un giudizio positivo per la propria vita personale. Dato questo, in aumento rispetto al 2019 dove la percentuale era del 64,9%.
E’ quanto rileva l’Istat nel report ‘La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita sul 2020″, segnalando che emergono però segnali di criticità per la situazione economica familiare, che peggiora per quasi una famiglia su tre. E’ in salita infatti dal 25,7% al 29,1% la quota di famiglie che dichiarano un peggioramento rispetto al 2019.
Succede soprattutto per i lavoratori autonomi: il 51,5%.
La quota di famiglie che ritengono ottime o adeguate le proprie risorse passa dal 60,4% del 2019 al 61,7% del 2020 nel Mezzogiorno, dal 65,2% al 66,3% al Centro e dal 67,8% al 68,7% al Nord.
Nella fase iniziale della pandemia, inoltre, alla sostanziale tenuta dei giudizi di adeguatezza delle risorse economiche familiari – osserva l’Istat – ha corrisposto una sostanziale stabilità della quota di famiglie che giudicano le risorse a disposizione scarse o insufficienti, con l’eccezione del Mezzogiorno (38,3% rispetto al 39,5% del 2019).
Trentino Alto Adige e Val d’Aosta sono le regioni dove i cittadini risultano più soddisfatti, Campania e Sicilia quelle con i valori più bassi.