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Tra i prodotti Amazon l'invenzione per non russare di un pensionato veneto

Tra i prodotti Amazon l'invenzione per non russare di un pensionato veneto

La forma è approssimativamente quella di una “M”. Basta applicarla al naso per non russare più.
Tanto semplice quanto innovativa, l’idea di Angelo Bontempelli, pensionato 72 enne di Vedelago, nel Trevigiano, ha dimostrato di funzionare. E, dopo 3 tentativi respinti, ha così ottenuto il brevetto europeo in 35 Paesi, vedendo riconosciuta l’originalità e la non copertura da parte di prodotti analoghi a livello mondiale.
Probabilmente entro la prossima settimana “Perlaria” (questo il nome del prodotto) sarà dunque acquistabile anche online su Amazon oltre che sul sito omonimo (www.perlaria.it). “E in prospettiva speriamo di aprire un canale anche in farmacie e parafarmacie”, spiega l’inventore.

La molletta “Perlaria” e il russamento

Il nome del prodotto, curiosamente, è quello di una cavalletta. Ma è stato scelto per assonanza, visto che svolge la funzione di aumentare l’aria che viene introdotta nel naso con la respirazione.
Come spesso accade per le invenzioni, del resto, la funzione per cui Perlaria ha ottenuto il grande successo (l’anti-russamento) non è quella inizialmente pensata dal suo inventore.

“Quando abbiamo realizzato i primi prototipi sperimentali e ho iniziato a testarli – continua Bontempelli – fu mia moglie la prima a dirmi che non russavo più. Ma quando, ottenuto il brevetto, abbiamo realizzato una prima partita di campioni, distribuiti ad amici e conoscenti per verificarne la bontà, non ho ricevuto grandi risposte sul russamento. Tutti hanno ammesso di respirare meglio, ma evidentemente, durante il sonno, è difficile rendersi conto che non si russa più. Fui così preoccupato quando un quotidiano locale presentò il prodotto con titoli che promettevano risultati miracolistici sul russare, perché non esisteva una vera sperimentazione in merito”.

Angelo Bontempelli perlaria
Angelo Bontempelli nella sua abitazione di Vedelago

Come funziona “Perlaria”

Nei fatti, però, il prodotto ha confermato che, una volta indossato, elimina il russamento.
“La spiegazione – illustra l’inventore – è legata al fatto che la molla, all’interno del naso, frena la vibrazione delle parti molli come le adenoidi, che sono elemento di amplificazione del russare, come una cassa armonica. E già dormire con la bocca chiusa, respirando meglio, risolve il problema a metà”.
La “M” di “Perlaria” presenta una curva di sicurezza abbastanza larga sul centro della columella e due riccioli di sicurezza finali. Il prodotto va inserito nelle narici fin quasi ad arrivare a contatto con l’arco finale della columella stessa. Si tratta sostanzialmente di una molla in acciaio inox anallergico, spessa 0,6 millimetri, che svolge con la spinta dall’interno la stessa funzione svolta dall’esterno dai già noti cerottini. Basta fare un semplice esperimento per capire il meccanismo: se vi schiacciate la punta del naso, al suo interno entra più aria.

L’origine dell’idea

Del resto, la funzione per cui è stato inizialmente pensato il prodotto è proprio quella di permettere di respirare meglio.
“Il mio obiettivo – spiega Bontempelli – era quello di arrivare a realizzare un prodotto riutilizzabile e sicuro, senza grandi volumi di ingombro. Cinque anni fa, vedendo la pubblicità in televisione di un prodotto poi ritirato dal commercio perché non funzionante, mi dissi che, per renderlo efficace, la forma doveva essere un’altra”.
L’idea quindi rimase a lungo nel cassetto, finché il figlio di Bontempelli, di rientro dal Messico, disse al padre che la sua era una pensata straordinaria: pur esistendo da anni brevetti nel settore, nessuno aveva ipotizzato una soluzione così semplice ed efficiente. “E non è nemmeno fastidiosa – aggiunge l’inventore – . L’hanno sperimentata anche persone col blocco mentale di inserire qualcosa nel naso e dopo un paio di minuti si erano già dimenticati di avere indosso la molletta”.

L’esperienza professionale di Angelo Bontempelli

Per realizzare il prodotto, Bontempelli ha sfruttato anche l’esperienza di lavoro per 12 anni in una grande azienda metalmeccanica di Castelfranco Veneto e la passione per il metallo lavorato.
Da qui, ad esempio, la scelta di un materiale, l’acciaio armonico, un tempo utilizzato dai meccanici per realizzare in casa le molle e oggi fuori commercio. “Per trovare verghe di filo armonico di vari spessori con cui realizzare i prototipi – racconta – ho individuato un negozio di modellistica a Firenze”.
Dalle prove di spinta, poi, è arrivata l’individuazione del filo da 6 mm come più efficace e rispettoso. E la prima lavorazione dell’acciaio per sagomarlo è avvenuta con una candela, che raggiunge in punta i 700 gradi. “La decina di prototipi realizzati – riprende l’inventore – erano perfetti per forma e funzionamento, ma fragili, perché lavorati a caldo e raffreddati rapidamente. Adesso che facciamo produrre Perlaria da alcune aziende di molle nel Bassanese, la tempra a freddo rende il prodotto pressoché indistruttibile”.

Le prospettive

Al momento, il prodotto è realizzato in solo due dimensioni “caucasiche”, una da uomo e una da donna. Perché, anche se non lo si pensa, le dimensioni del naso di asiatici, africani e sudamericani sono diverse e occorrerebbero prodotti ad hoc. Se Perlaria prenderà piede, sarà possibile prendere in considerazione anche queste ipotesi. Anche perché il rischio di rompere il prodotto è pressoché nullo. E con 25 euro ci si assicura una molla praticamente per sempre.

“Più che altro – sorride Bontempelli – si può perdere se si sfila durante il sonno. Proprio per motivi di sicurezza e di rispetto delle mucose, il dispositivo è pensato perché si sfili in caso di strofinamento del naso sul cuscino. E, trattandosi di una molla sottile e lunga al massimo 22 mm, nella sua versione maschile, se si infila in una fessura del letto è quasi invisibile”. Al fianco, in ogni caso, il 72 enne di Vedelago avrà sempre il figlio Mauro, che definisce “motore di tutto questo”. Anche se l’idea è di papà Angelo. Che, da pensionato, conclude: “L’invenzione è frutto della curiosità. E la curiosità, anche alla mia età, è già metà della vita”.

Alberto Minazzi

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Tag:  brevetti