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Veneto: estate giovane. Vaccini ai ragazzi e agli addetti del turismo?

Veneto: estate giovane. Vaccini ai ragazzi e agli addetti del turismo?

Dopo l’apertura della vaccinazione a chi ha tra 40 e 49 anni, il presidente del Veneto, Luca Zaia, vede nel “liberi tutti” il successivo passo per la campagna vaccinale.
Un’apertura che, però, manterrà dei target importanti: con un vero e proprio rovesciamento del paradigma fin qui adottato, si sta ragionando se puntare prima di tutto sui più giovani e sugli addetti del settore turistico.

Estate giovane: “garantiamo ai ragazzi la possibilità di muoversi”

«Se lo vogliono fare, è giusto mettere i giovani in condizione di vaccinarsi: la mia opinione è quella che, di fronte a un liberi tutti, sia meglio dare un’opportunità a chi ha meno di 40 anni piuttosto che alle persone di mezza età», ha spiegato Zaia, aggiungendo: «Su ipotetiche 100 dosi a disposizione, vorremmo riservarne ai più giovani, un contingente di circa 80». In ogni caso, c’è tempo, perché tutto questo non accadrà nelle prossime ore».

Zaia estate giovane

Una scelta che, anche in vista della possibilità di abbassare il limite minimo d’età da 16 a 12 anni, il presidente motiva così: «Penso che la più grande esposizione estiva al virus ce l’avranno i ragazzi, che è giusto vivano questa estate ed è quindi compito nostro garantire loro la possibilità di muoversi. Frequentando spiagge, locali, aperitivi, credo che epidemiologicamente rischino di intercettare più facilmente i virus i giovani di chi, altrettanto legittimamente, sceglie di restare a casa o di andare in una baita in montagna».

Il settore turistico

Il secondo target preso in considerazione dalla Regione è quello del turismo.
Tra ricezione alberghiera al mare e in montagna, terme, parchi di divertimento e campeggi la stima in Veneto è di circa 80 mila addetti. A questi si aggiungono altri 35 mila operatori dei centri estivi, soprattutto giovani tra i 17 e i 25 anni, dei centri estivi di giovanili pastorali, Fism (per i bambini da 0 a 6 anni) e Anci.

«Lavorando con le persone e con ospiti stranieri e italiani – ha sottolineato Zaia – ci danno modo di presentare il nostro territorio come Covid-free». Anche il tavolo di questa partita è aperto.
Si sono ipotizzate due alternative per l’identificazione delle persone interessate. La prima è quella di aprire nuove linee vaccinali. La seconda, ritenuta più logica dal presidente, è invece prevedere la possibilità di forzare il sistema di prenotazione, presentando poi autocertificazione al momento della somministrazione.

La campagna vaccinale

La novità della campagna vaccinale del Veneto, per il momento, è l’apertura di circa 95 mila posti per tutti coloro che, dai 16 anni in su, hanno un’esenzione dal ticket per una qualsiasi patologia.
Si tratta di un contingente di 444 mila persone, molte delle quali comunque già vaccinate: ne mancano all’appello 194 mila.

Tra le fasce d’età, intanto, gli over 60 hanno raggiunto l’80% di copertura, gli over 50 il 70% e gli over 40 il 48%.
Questa settimana sono annunciate in arrivo 206 mila dosi, mentre la prossima si salirà a 454 mila. Il presidente del Veneto ha poi auspicato una decisione nazionale sul tema delle seconde dosi ai turisti. Sempre sul fronte dei numeri, da segnalare il superamento della soglia dei 10 milioni di tamponi effettuati da inizio pandemia.

 

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