“Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo rapidamente. La crisi globale non è finita, dobbiamo agire in fretta”
E’ quanto ha detto il premier Mario Draghi nel suo intervento nel corso del Global Health Summit in corso a Roma.
La riunione del G20, a presidenza italiana, fa il punto sulla pandemia e sulle esperienze dei paesi membri rispetto al virus.
“In Europa stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Ma in altri Paesi non è così – ha rilevato il premier -Noi dobbiamo assicurare la disponibilità dei vaccini ai Paesi più poveri”.
Un tema, questo, sul quale si è soffermata anche la presidente Ursula Von der Leyen nel pre summit.
“Obiettivo di questo vertice è mettere sotto controllo la pandemia ovunque, assicurare che i vaccini vengano dati a tutti, ovunque attraverso le esportazioni ma anche condividendo “la capacità di produzione” ha dichiarato la presidente, che ha anche annunciato l’arrivo di 100 milioni di dosi ai Paesi a basso medio reddito entro il 2021.
Le proposte italiane
Per arrivare a questo risultato auspicato da tutta la comunità internazionale “una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19 – ha spiegato Draghi – L’Italia è aperta a questa idea, da mettere in pratica in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo a innovare per le aziende farmaceutiche. Ma questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate“.
Nelle settimane scorse aveva avanzato questa ipotesi anche il presidente americano Joe Biden.
L’Ue ha accolto con favore la proposta americana e tramite la presidente Von der Leyen si è detta disponibile a trattare l’argomento con gli Stati membri.
Risposte globali alle crisi sanitarie
“L’Italia è stata uno dei Paesi colpiti per primi e più duramente dalla pandemia. Abbiamo imparato le nostre lezioni e vogliamo metterle a frutto. Nella veste di presidenza del G20, vogliamo guidare la spinta globale a progettare migliori risposte globali alle crisi sanitarie attuali e future“.
Draghi ha poi sottolineato la massima disponibilità dell’Italia a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito come prevede l’iniziativa della Commissione Europea, coinvolgendo le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca a sostegno della produzione, con particolare attenzione all’Africa.
Ha poi fatto riferimento ai dati dell’Oms divulgati nelle scorse ore.
“Più di 3,4 milioni di persone – ha detto – sono morte a causa del virus secondo i dati ufficiali, ma il bilancio delle vittime è sicuramente molto più alto. L’anno scorso, l’equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono andati persi a livello globale, pari a circa quattro volte quelli persi durante la crisi finanziaria. Almeno 1,5 miliardi di studenti non hanno frequentato la scuola nel marzo dello scorso anno. Circa 700 milioni di studenti, ancora oggi, non ricevono un’istruzione in presenza”.
Nel pre summit la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen ha sottolineato l’impegno che verrà messo nero su bianco nella Dichiarazione di Roma che concluderà il Global Health Summit “ci impegneremo tutti a investire nella salute e nei professionisti della sanità”.
“La prima lezione che ho imparato dalla pandemia – ha sottolineato la presidente Von der Leyen – è quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri e quanto i governanti devono lavorare con scienziati, esperti, operatori sanitari, aziende farmaceutiche e sicuramente con la società civile. Non dobbiamo mai dimenticare la comunità scientifica. Se oggi abbiamo una speranza lo dobbiamo a uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla scienza”.
Valentina Rossi