Continuano a calare i numeri della pandemia da Covid-19 in Veneto.
Con un Rt di 0,74, un’incidenza a 44,9 su 100 mila persone e un tasso di occupazione ospedaliera al 9% sia in terapia intensiva che in area non critica, il presidente della Regione, Luca Zaia, afferma; «Possiamo dire di essere già in zona bianca di fatto, anche se non ancora di diritto. Invito però tutti a non pensare che sia la festa della liberazione o di aver vinto qualche cosa. Bisogna ancora stringere i denti, sapendo comunque che la macchina della sanità veneta funziona e va avanti con i vaccini».
Al riguardo, entro un paio di giorni il Veneto supererà i 2 milioni e mezzo di dosi somministrate. In agenda ci sono ancora 43 mila posti liberi, anche se non in tutte le Ulss. «Non escludo – ha anticipato il governatore – che, dopo aver lasciato ancora qualche giorno di tempo, potremo procedere con una ridistribuzione tra le diverse province».
Per la prossima settimana sono invece annunciate in arrivo circa 127 mila dosi, quindi «di gran lunga inferiori a quelle preventivate», ha commentato Zaia. Un’altra soglia importante sta per essere superata anche nei test, rapidi e molecolari, effettuati da inizio pandemia: è prossimo il raggiungimento di quota 10 milioni.
I tamponi delle ultime 24 ore sono stati 31.295, con un tasso di incidenza dei positivi allo 0,87%, «il dato migliore della storia del Covid», ha sottolineato il presidente. In una settimana si sono così dimezzati gli attualmente positivi, ora attestati a 11.791. Continua anche il deciso calo di ricoveri. In ospedale per il coronavirus sono adesso 868 pazienti, -35 nell’ultima giornata, con 770 (-34) in area non critica e 98 (-1) in terapia intensiva. Nelle rianimazioni venete sono presenti anche altre 321 persone per motivi diversi dal Covid. «Mediamente – spiega Zaia – abbiamo in tempi normali tra i 250 e i 300 ricoverati in area critica. Questo dato, dunque, significa che i reparti hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo».