Sarà la prima autostrada al mondo con ricarica a induzione.
Chi viaggerà su un’auto elettrica, presto non avrà più la necessità di fermarsi per doverla ricaricare.
Un progetto futuristico, che nei prossimi mesi diventerà realtà sulla BreBeMi (Brescia-Bergamo-Milano), il collegamento autostradale direttissimo tra la parte settentrionale di Milano e le province di Brescia e Bergamo, un’infrastruttura attiva dal 23 luglio 2014 con un’estensione di 62 chilometri.
Il progetto si chiama “Arena del futuro” ed è il primo a livello mondiale di innovazione collaborativa per la mobilità che ha l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 di veicoli privati e commerciali.
Una soluzione che permetterà anche di eliminare nel tratto autostradale il problema delle colonnine e che abbatterà i tempi di attesa.
L’unione delle competenze per un progetto rivoluzionario
Alla realizzazione dell’ambizioso progetto hanno deciso di aderire colossi internazionali, università e istituzioni.
Oltre alla proprietaria dell’autostrada A35 BreBeMi-Aleatica, stanno lavorando al progetto “Arena del futuro” il gruppo ABB, Electreon, Fiamm Energy Technology, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Università Roma Tre e Università di Parma.
I tecnici incaricati di realizzare il progetto sono già a lavoro per dimostrare l’efficacia della carica induttiva dinamica senza contatto.
Il tratto interessato inizialmente dalla sperimentazione è quello situato in un’area privata dell’autostrada A35 in prossimità dell’uscita Chiari Ovest.
Ricarica a induzione grazie alle nuove tecnologie
Quella che verrà utilizzata è una tecnologia wireless che consente ai veicoli elettrici di ricaricarsi in movimento prendendo elettricità da un sistema posto immediatamente sotto l’asfalto.
L’auto dovrà però munirsi di un apposito ricevitore che, oltre a ricaricarla, permetterà lo scambio di dati lungo il percorso di guida, utili per la sicurezza.
Il progetto prevede, in particolare, la costruzione di un anello di asfalto di oltre un chilometro alimentato con una potenza elettrica di 1 Megawatt.
Prevista anche l’applicazione della tecnologia “Dynamic Wireless Power Transfer” a diverse gamme di veicoli elettrici in ambiente statico e dinamico. Un ruolo chiave l’avrà la connettività avanzata mediante tecnologie 5G e IoT (Internet of Things) che permetterà di garantire la massima sicurezza stradale e ottimizzare la produttività dei veicoli commerciali. Oltre all’ottimizzazione della pavimentazione stradale al fine di renderla più durevole e non alterare l’efficienza della carica induttiva.
Colonnine e infrastrutture superate?
La fase test sperimenterà la tecnologia nei prossimi mesi su due auto Stellantis e un Iveco Intercity Bus.
La nuova tecnologia del “pieno” energetico a induzione e mentre il veicolo è in movimento rappresenta una delle soluzioni da tempo sui taccuini delle priorità di utility e case costruttrici in ordine allo sviluppo dell’auto elettrica, che altrimenti deve fare i conti con tempi di ricarica e diffusione delle infrastrutture, condizioni essenziali per l’affermazione della e-mobility.
Una tecnologia che è già stata elaborata, ma non ancora messa in atto.
Basti pensare a Hyundai, con un progetto del 2019, e all’iniziativa “ElectriCity”, un piano operativo progettato nella capitale della Norvegia, Oslo, insieme alla realtà dell’energia Fortum ed alla company statunitense Momentum Dynamics per la realizzazione di una rete di ricarica senza fili a disposizione dei taxi elettrici.
Il primo costruttore che ha di recente dato il proprio “via libera” in questo senso è stato Jaguar.
Milano guarda oltre confine
Una sfida senza precedenti per il tratto A35 del gruppo BreBeMi e Aleatica, che non esclude di estenderla anche ad altre zone del mondo. La società, infatti, attualmente gestisce 20 concessioni (compresa A35 BreBeMi) ‐ 15 autostrade, 3 porti, 1 linea ferroviaria leggera e 1 aeroporto, 5 dei quali sono attualmente in costruzione ‐ in sei paesi in Europa e America Latina: Spagna, Italia, Messico, Colombia, Perù e Cile.
Carlo D’Elia