Un possibile allentamento delle misure attualmente in vigore, a partire dallo spostamento del coprifuoco, ma anche con riguardo alla riapertura di alcuni settori ancora chiusi. Il tutto, forse, già a partire da lunedì prossimo, 24 maggio. Sono questi i principali punti su cui è al lavoro la cabina di regia sul Covid, che si riunirà oggi, 17 maggio, a Palazzo Chigi in vista di un possibile nuovo decreto da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in sostituzione di quello approvato il 22 aprile
Le ipotesi: coprifuoco e ristoranti
Nelle ultime ore sono circolate alcune possibili alternative allo studio. Quanto al coprifuoco, sembra esclusa la possibilità di eliminarlo da subito: bisognerà attendere giugno, ma intanto da lunedì prossimo si potrà restare fuori casa fino alle 23, se non alle 24. Una misura che consentirebbe ai ristoranti di lavorare con maggior serenità e con una più lunga fascia oraria. Ma i gestori sperano anche che arrivi il via libera alla riapertura anche al chiuso, anticipata rispetto alla scadenza ora fissata per giugno.
Le altre riaperture
Attendono novità anche i centri commerciali, che sono chiusi nel weekend, le piscine al chiuso (quelle all’aperto e le spiagge sono ripartite nell’ultimo fine settimana del 15 maggio), le palestre e il settore del wedding.
Riguardo ai rinfreschi per i matrimoni, potrebbe essere uno dei primi ambiti a introdurre il green pass.
Sembra invece che resteranno le attuali scadenze per le riaperture di parchi tematici (1 luglio) e fiere (15 giugno). Un check è atteso per inizio giugno ma non è escluso che i numeri confortanti di questi ultimi giorni inducano a nuove valutazioni.
I nuovi parametri
Il Governo è chiamato a dare l’ok anche ai nuovi parametri indicati dalla Conferenza delle Regioni per l’assegnazione alle fasce. I nuovi parametri dovrebbero essere dimezzati rispetto ai 21 attuali. Prioritari, nella visione delle Regioni, sono l’incidenza ogni 100 mila abitanti e l’Rt ospedaliero.
Bianco: il colore dell’estate?
Al momento, per rientrare nella zona più bassa (la “bianca”, introdotta dal 16 gennaio e che, finora, ha interessato per un breve periodo solo la Sardegna), restano però gli attuali requisiti. Ovvero Rt inferiore a 1 e incidenza inferiore a 50 per almeno 3 settimane. Sono in ogni caso diverse le regioni che puntano a questa classificazione.
Per la quale non ci sono ancora indicazioni o faq precise da parte del governo.
Cosa si può fare dunque in zona bianca? Secondo il vecchio Dpcm del 2 marzo scorso, possono riaprire palestre e piscine, si può prendere nuovamente il caffé al bancone del bar, i ristoranti possono aprire anche al chiuso e i centri commerciali possono tornare a lavorare nel weekend. Resta l’obbligo di usare la mascherina, quanto meno all’interno dei locali e nei luoghi affollati ma resta anche il divieto di assembramento.