È l’Umana Reyer Venezia la nuova squadra campione d’Italia del basket femminile.
Lo scudetto delle orogranata, il secondo della storia della società, arriva dopo 75 anni dal primo titolo, datato 1946.
E corona un’annata straordinaria, in cui le ragazze allenate da coach Giampiero Ticchi hanno raggiunto la finale in tutte e 4 le competizioni a cui hanno preso parte, con sole 5 sconfitte in gare ufficiali, di cui 3 con uno scarto minimo di 1 o 2 punti.
La vittoria in SuperCoppa
Il basket italiano è tornato dunque ad assegnare uno scudetto dopo lo stop forzato del 2020 dovuto alla pandemia.
Già la ripartenza post-Covid era stata comunque all’insegna della formazione veneziana.
Il basket femminile era infatti ripartito con la SuperCoppa italiana, giocata interamente al PalaRomare di Schio. E, al termine della 3 giorni di gare, l’Umana Reyer era tornata ad alzare la Coppa dopo 12 anni, battendo le padrone di casa, e campionesse d’Italia in carica, per 73-64.
Regular season e Coppa Italia
Nella stagione regolare del campionato di serie A1, l’Umana Reyer ha chiuso poi al primo posto con una sola sconfitta, 84-62 proprio a Schio, guadagnandosi così la prima testa di serie nel tabellone dei playoff. Prima dell’inizio della fase che ha assegnato lo scudetto, le orogranata hanno comunque raggiunto anche la finale di Coppa Italia, giocata a Bologna, battute solo in finale, sempre dal Famila Schio, per 69-55.
La finale di EuroCup Women
Anche l’avventura europea, nell’EuroCup Women (la seconda competizione continentale), pur senza poter mai giocare in casa per le rigide normative-Covid, aveva visto un cammino fatto di sole vittorie, per le Veneziane. Almeno fino all’ultimo secondo della finale nella “bolla” ungherese. I tiri liberi decisivi di Valencia sono arrivati però veramente all’ultimo respiro, con la beffa per le ragazze orogranata, battute 82-81.
I playoff
La marcia trionfale è tuttavia ripresa nei playoff, con il netto 2-0 nelle serie sia di quarti di finale, con le lombarde di Costa Masnaga, sia in semifinale contro Bologna. L’atto conclusivo ha visto dunque la riproposizione dell’eterno derby regionale con Schio, 10 volte campione d’Italia e 6 volte tricolore nelle ultime 7 assegnazioni del titolo.
La finale
Venezia, miglior attacco del campionato femminile, è partita subito ottimamente, nella serie che, con 3 successi al meglio delle 5 partite, metteva in palio il titolo. La difesa orogranata ha imbrigliato le avversarie, battute al Taliercio 69-59 e 72-52.
Le squadre si sono quindi spostate al PalaRomare di Schio, già teatro in passato non solo della vittoria veneziana in SuperCoppa 2020, ma anche di quelle del 2008/09, sempre in SuperCoppa, e della Coppa Italia 2007/08.
La vittoria
Sul 2-0 nella serie dopo la doppia vittoria interna, l’Umana Reyer è andata dunque a giocarsi in trasferta la possibilità di vincere lo scudetto. Ma è arrivata una doppia beffa in volata: 90-89 nella terza partita, 67-65 nella quarta. È stato così necessario tornare a giocarsi tutto in 40 minuti al Taliercio, inviolato nell’intera stagione 2020/21. Un primato che è stato consolidato, con la grande prestazione che ha portato a vincere 72-58 e ad aggiudicarsi lo scudetto.
Due volte campioni
Per qualche settimana, la società dell’Umana Reyer Venezia è dunque campione d’Italia di basket sia maschile che femminile. Sempre per la mancata assegnazione 2020, anche la squadra di Serie A maschile è infatti la detentrice del titolo. Quello scudetto 2019 che ha bissato quello del 2017, arrivato 74 anni dopo i primi due tricolori della storia della Reyer. Quello che ha portato il club a vincere, negli ultimi anni, anche una Coppa Italia e una Fiba Europe Cup maschile e una Adriatic League femminile è però un progetto molto più ampio rispetto alla pallacanestro degli albori.
Il progetto Reyer
I successi della Reyer sono infatti frutto di una pianificazione che parte da lontano. All’indomani della scomparsa per fallimento della vecchia società maschile, nel 1996, l’allora presidente (e oggi patron) Luigi Brugnaro decise di mettere insieme le forze del basket delle società allora esistenti nel territorio veneziano. Nacque allora una nuova società, attiva in entrambi i campi (maschile e femminile), e soprattutto basata prima di tutto sul settore giovanile, in considerazione della funzione sociale dello sport.
I giovani per il futuro
L’esempio di Venezia, che dà pari dignità al basket maschile e femminile, solo di recente ha trovato altri esempi in realtà cestistiche di vertice d’Italia: prima la Virtus Bologna e adesso la Dinamo Sassari.
Ma l’Umana Reyer è, giustamente, la prima a raccoglierne i frutti. Anche per scelte coraggiose e in controtendenza. Proprio per valorizzare le ragazze del vivaio, la società decise infatti di autoretrocedersi in serie B, nel 2011.
Oggi, la giocatrice votata come migliore delle finali, Francesca Pan, è proprio una ragazza che si è formata nelle giovanili orogranata.
Alberto Minazzi