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L’Europa verso l’inquinamento zero con il Piano “Towards Zero Pollution”

L’Europa verso l’inquinamento zero con il Piano “Towards Zero Pollution”

L’obiettivo, non impossibile se pur ambizioso, è di arrivare entro il 2050 a un pianeta sano per tutti.
L’Unione Europea punta sulle zero
emissioni. Che in azioni concrete si traduce nell’abbattimento dell’inquinamento in atmosfera, acqua e suolo.
Il piano messo a punto dalla Commissione europea per arrivarci si chiama “Towards Zero Pollution for Air, Water and Soil” (Verso l’inquinamento zero nell’aria, nell’acqua e nel suolo) e prevede un insieme di azioni mirate, adottate nell’ambito del Green Deal.
Obiettivi di cui si parlerà anche nel corso della Settimana verde dell’Unione, il più grande evento annuale sulla politica ambientale che si svolgerà dall’1 al 4 giugno, on line da Bruxelles.

Gli obiettivi del Piano

L’inquinamento ambientale, secondo un recente rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente, causa in Europa di oltre 400 mila morti premature oltre a incidere negativamente sulla salute in generale .
Il problema riguarda particolarmente chi vive in aree trafficate e zone contaminate ma ha pesanti ripercussioni anche sulla conservazione della biodiversità. I costi dell’inquinamento atmosferico sono stimati in termini di salute e attività economiche tra 330 e 940 miliardi di euro all’anno, mentre le misure adottate per migliorare la qualità dell’aria hanno avuto un costo tra i 70 e gli 80 miliardi.

L’obiettivo del Piano d’azione UE, al centro del quale vi sono aria, acqua e suolo, per arrivare all’inquinamento zero fissa una serie di obiettivi da raggiungere combattendo tutte le forme di inquinamento e indicando gli strumenti con i quali si può vincere la battaglia, compresi quelli digitali.

Per una migliore qualità dell’aria che respiriamo

Partiamo dall’inquinamento atmosferico. Il traguardo principale da raggiungere è migliorare la qualità dell’aria per ridurre del 55% i decessi prematuri che causa. Tra le azioni per arrivare a centrare l’obiettivo sono indicate la necessità di un allineamento ulteriore degli standard di qualità dell’aria alle ultime raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; la promozione dell’azzeramento dell’inquinamento causato dalla produzione e dal consumo; l’avvio di Living Labs per soluzioni digitali verdi insieme alla strategia sulle sostanze chimiche per la sostenibilità adottata lo scorso anno.

In tema di biodiversità si intende ridurre del 25% il numero di ecosistemi minacciati dall’inquinamento atmosferico che sta minacciando la sopravvivenza di oltre 1 milione degli 8 di specie animali e vegetali stimati del pianeta.
La Commissione inoltre, insieme agli Stati membri, avvierà programmi nazionali di controllo e gli impegni di riduzione per garantire la piena attuazione della direttiva in tema emissioni. 

La strategia per l’acqua e il suolo                                                                      

Il Piano “Inquinamento Zero” della Commissione si concentra anche sul rafforzamento e la modernizzazione delle leggi esistenti in materia di acqua.
Nel 2022 sarà rivista la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane così come si aggiorneranno gli elenchi di sostanze problematiche per le acque superficiali e sotterranee.
Riguardo la strategia per l’ambiente marino, sarà più idonea a ridurre i contaminamenti chimici e le microplastiche e a identificare eventuali nuovi parametri nella direttiva sulle acque di balneazione.

L’obiettivo verso il quale si punta è ridurre del 50% i rifiuti di plastica in mare e del 30% le microplastiche rilasciate nell’ambiente. Tenendo poi conto della direttiva sull’acqua potabile, di recente adozione, la Commissione garantirà che gli Stati membri promuovano un consumo idrico sostenibile e efficiente.

inquinamento
differenziata plastica

Entro fine anno saranno anche presentate le azioni per il suolo volte principalmente all’identificazione e al risanamento dei siti contaminati. Come migliorare la qualità del terreno? Riducendo del 50% le perdite di nutrienti e l’uso di pesticidi chimici. Fondamentale inoltre ridurre la produzione di rifiuti, compresa una diminuzione del 50% di quelli urbani residui e rivedere le regole UE per adattarle ai principi dell’economia pulita e circolare.

Silvia Bolognini

 

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