È molto più che una semplice ipotesi.
Il “check” auspicato dalle Regioni alle misure stabilite dal Governo nell’ultimo decreto legge per fronteggiare la pandemia potrebbe arrivare la prossima settimana, dopo il monitoraggio settimanale del 14 maggio.
Se i dati rileveranno che le riaperture avvenute dal 26 aprile non hanno determinato una ripartenza del contagio, da lunedì alcune misure potrebbero essere allentate.
Il coprifuoco
La prima di queste è il coprifuoco, ora fissato alle 22.
Un orario da molti letto come il principale freno alla ripartenza di un‘economia fondamentale per il nostro Paese come quella turistica.
Fermo restando che lo snodo fondamentale sono le indicazioni della cabina di regia di venerdì 14, già si sta ragionando sulle possibili alternative del nuovo coprifuoco.
Che l’Italia stia lavorando per l’eliminazione totale della misura è stato espressamente dichiarato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in occasione del G7 di Londra. Ma lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, sembra meno “chiusurista”, aprendo alla possibilità di una modifica dopo la valutazione dei dati.
Revoca o posticipo del coprifuoco?
Al momento sembra assai difficile solo l’anticipo a metà maggio della revoca totale del coprifuoco, che probabilmente potrebbe avvenire a partire da giugno.
L‘ipotesi principale è dunque quella di spostare l’obbligo di rientro a casa di un’ora, fissandolo cioè alle 23.
Vi è anche però una tesi che spinge per portarlo dal 17 maggio fino alla mezzanotte.
Il Governo ragionerà sul tema in questi giorni, per arrivare a venerdì 14 con una bozza di decreto già pronta.
Il green pass e la quarantena
L’altro tema fondamentale, nell’ottica del turismo internazionale, è quello del cosiddetto “green pass”.
Il premier Mario Draghi, martedì, ha esplicitamente invitato gli stranieri a venire in Italia dopo metà maggio, visto che l’introduzione del documento consentirà di eliminare la quarantena per chi arriva dall’estero.
Un cambiamento di regole che è stato confermato anche dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
Sempre Di Maio ha quindi annunciato che il “national green pass” varrà anche per i turisti che arrivano da Paesi esterni all’Unione Europea.
Il pass italiano per i turisti, anticipo di quello europeo atteso per metà giugno, prevede gli stessi presupposti fissati per quello analogo necessario agli Italiani per spostarsi tra le regioni di diverso colore. Per ottenerlo, sono cioè previste 3 possibilità: l’avvenuta vaccinazione, l’avvenuta guarigione o l’effettuazione di un tampone con esito negativo entro le 48 ore precedenti lo spostamento.
Green pass e riaperture
Il pass che attesta la non contagiosità è la chiave di volta anche riguardo al possibile anticipo della riapertura di attività ancora sospese. Nel decreto post 14 maggio si attende così il nulla osta per la riapertura dei centri commerciali nei weekend. Ma anche la fissazione di nuove date con un orizzonte temporale più ravvicinato per fiere, congressi e parchi tematici (al momento il via libera è previsto per luglio), per il mondo dei matrimoni (l’attività di wedding potrebbe ripartire attorno a metà giugno), per le discoteche (a inizio luglio con l’obbligo di pass?).
Anche in ragione dei nuovi limiti del coprifuoco, saranno rivalutati anche gli orari di apertura dei ristoranti all’aperto. Se non addirittura di anticipare rispetto a giugno, sempre passando attraverso il green pass, la riapertura dei locali di somministrazione di cibo e bevande anche al chiuso.
Alberto Minazzi