E’ “raccomandabile” un prolungamento nella somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRNA Pfizer-BioNtech e Moderna “nella sesta settimana dalla prima dose”.
Lo prevede la circolare del ministero della Salute con cui si trasmette il parere del Cts in merito all’estensione dell’intervallo tra le due dosi dei vaccini a mRNA.
Bisognerrà quindi estendere a 42 giorni l’intervallo fra la prima e la seconda dose dei vaccini anti-Covid a mRna, ovvero Pfizer/BioNTech e Moderna.
Semaforo verde per il richiamo di AstraZeneca
Questa l’indicazione del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus contenuta nel parere allegato a una circolare del ministero della Salute in cui viene dato semaforo verde al richiamo con AstraZeneca per chi ha già ricevuto la prima dose del vaccino e non ha sviluppato eventi avversi.
Il Cts infine precisa che questa decisione “potrà essere eventualmente rivista se dovessero emergere evidenze diverse nelle settimane prossime derivanti in particolare dall’analisi del profilo di sicurezza del vaccino nei soggetti che in UK hanno ricevuto la 2/a dose”
Prima dose efficacia maggiore dell’80%
Il Cts segnala che “la somministrazione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immunitaria», mentre «la prima somministrazione di entrambi i vaccini a RNA conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia COVID-19 grave in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%)».
Il prolungamento dell’intervallo tra prima e seconda dose è importante perché consente alla campagna vaccinale di procedere con le persone ancora non vaccinate ma che, come sottolinea nella nota il Cts, “per connotazioni anagrafiche o patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di COVID-19 gravi o fatali”.