Anche la Pubblica Amministrazione ha un suo termometro. E’ regolato da diversi parametri che ne dimostrano l’efficienza e che si riassumono in un unico concetto: la gestione fatta di buone pratiche.
Azioni che partono prima di tutto dalla razionalizzazione delle spese correnti e dalla riduzione delle stesse là dove possibile, mirando gli investimenti per portare benefici al territorio in cui opera. In altre parole, manovre economiche e azioni che si traducano in vantaggi per tutti i suoi componenti dai cittadini, alle imprese, ai lavoratori.
Città metropolitana di Venezia: di nuovo in pole position
Anche la Pubblica Amministrazione ha le sue “classifiche“, diversificate nei vari settori di pertinenza e volte a premiare le buone pratiche messe in atto.
In pole position tra le Città Metropolitane, nel 2020 si trova ancora una volta quella di Venezia.
Che nonostante le difficoltà poste dalla pandemia ha chiuso l’anno con i conti in ordine riuscendo a risultare prima in Italia anche nel saldare le fatture dei fornitori. Il pagamento avviene infatti entro 8 giorni dal momento in cui vengono emesse.
L’azzeramento del debito pubblico e la razionalizzazione della spesa corrente
La celerità nel saldare i fornitori, rilevata durante l’ approvazione del rendiconto di gestione 2020 da parte del Consiglio Metropolitano con parere positivo della Conferenza dei Sindaci (41 votanti su 44), arriva attraverso un percorso di buone pratiche di gestione.
Nel 2019 la Città Metropolitana di Venezia è arrivata, unica in Italia, a raggiungere l’azzeramento del debito, di oltre 53 milioni nel 2014.
Nei successivi anni ha migliorato i suoi conti e bilanci, riuscendo a raggiungere anche l’importante obiettivo di pagamenti in tempi rapidissimi.
“Quest’anno – spiega il sindaco della Città Metropolitana Luigi Brugnaro – abbiamo raddoppiato gli investimenti ma senza sprechi e finanziamenti a pioggia. Poter pagare i fornitori entro 8 giorni dall’arrivo della fattura è un risultato incredibile e dimostra come la Pubblica Amministrazione possa essere efficiente a vantaggio delle imprese e dei lavoratori. Riuscire a centrare questi obiettivi non è facile ma rappresenta il frutto di un attento lavoro di tutta la squadra fatto con i sindaci dei comuni che compongono la Città Metropolitana”.
Il 2020, l’anno degli investimenti
L’anno conclusosi, segnato pesantemente dall’emergenza Covid-19, ha visto un incremento della spesa che riguarda gli investimenti pubblici, passati dai 7,5 milioni di euro del 2017 ai 29 milioni del 2020.
Si è speso in particolare per il settore viabilità, passando dai 12,3 milioni del 2019 ai 15,3 del 2020.
Si tratta di fondi prevalentemente destinati alla manutenzione straordinaria diffusa su tutte le strade metropolitane e sui ponti, oltre a interventi su nuove piste ciclabili per il territorio metropolitano.
Molto è stato fatto anche per l’edilizia scolastica: a bilancio si registrano investimenti per 12,3 milioni di euro contro i 5,7 del 2019.
Gli interventi riguardano la messa in sicurezza e manutenzione straordinaria sugli immobili di proprietà e sugli edifici scolastici di Venezia danneggiati dall’eccezionale marea di novembre 2019 (circa 4 milioni di euro le risorse assegnate dal Commissario delegato). C’è poi da considerare l’autofinanziamento integrale degli investimenti pari a 29 milioni di euro.
Positivo per accrescere la liquidità delle imprese del territorio è inoltre l’aumento dei pagamenti per stato avanzamento lavori. Dai 21 milioni del 2019 si è passati a 30 nel 2020 grazie a una accelerazione nella realizzazione di importanti opere pubbliche in materia di edilizia scolastica per 10,9 milioni di euro e viabilità 13,6 milioni. Investimenti anche sull’ambiente e sul digitale.
Città metropolitana di Venezia: “potrebbe diventare un modello per amministrare il Paese”
“I progetti, come il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile – ha sottolinea il sindaco Brugnaro durante il Consiglio Metropolitano – vanno studiati in modo organizzato per i territori e in collaborazione con i primi cittadini. Serve una spesa produttiva positiva che crei lavoro e non debito. I soldi accantonati ora a disposizione andranno spesi bene, non sprecati e con il pensiero che li dovremo utilizzare per progetti che resteranno ai giovani. Dobbiamo procedere coesi e come fonte di attrazione per altre province e grandi eventi. Questo può diventare un modello anche per amministrare il Paese”.
Tra i progetti finanziati dedicati ai giovani e che hanno coinvolto tutti i comuni dell’area metropolitana, “6Sport” per l’avvio all’attività sportiva dei bambini di 6 anni; l’assegnazione di voucher per studenti dell’ultimo anno di superiori per l’acquisto abbonamenti di trasporto pubblico locale; l’agenda digitale; il progetto di marketing territoriale e il progetto Pages sulla sostenibilità ambientale.
Silvia Bolognini