L’obiettivo annunciato alla presentazione del piano vaccinale era quello di raggiungere le 500 mila somministrazioni di vaccino in un giorno e, alla data del 29 aprile, la tabella di marcia è stata rispettata.
Ora, il punto d’arrivo fissato dal commissario straordinario Francesco Figliuolo per campagna vaccinale è arrivare entro metà luglio ad avere il 60% (35.784.893 persone) della popolazione immunizzata con prima e seconda dose per poter avere un’estate tranquilla.
Seconeo le prime stime, per far questo bisognerà incrementare del 33% il ritmo delle inoculazioni.
A oggi (venerdì 30 aprile), in tutta Italia il numero totale di dosi somministrate è di 19.418.615: le persone vaccinate con almeno una dose sono più di 13.700.000, praticamente il 23% della popolazione. ovvero che avranno una copertura dal virus entro il mese di luglio.
Una pioggia di vaccini
La buona notizia è che, nel nostro Paese, sono in arrivo 20 milioni di dosi di vaccino.
Sono attesi infatti all’hub nazionale della Difesa, all’interno dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, circa 2,5 milioni di dosi parte di tre lotti distinti. Oltre 2 milioni di Vaxzevria (AstraZeneca), più di 270mila di Moderna e circa 160mila di Janssen (Johnson&Johnson), che verranno suddivisi e distribuiti nei prossimi giorni alle Regioni e alle Province autonome.
Questo approvvigionamento va ad aggiungersi a quello di 2,2 milioni di dosi Pfizer dello scorso 27 aprile e permetterà alle Regioni, che nel frattempo si sono mobilitate incrementando gli hub vaccinali, di procedere a ritmo serrato con le vaccinazioni della popolazione.
Verso l’immunità di gregge
Se si mantenesse il ritmo degli ultimi giorni, ovvero 377.000 vaccinazioni quotidiane, si arriverebbe a vaccinare l’80% della popolazione entro la metà di novembre.
Se invece si riescisse ad aumentare la velocità della campagna vaccinale a 495.000 dosi al giorno, il tutto si anticiperebbe a settembre. Queste sono le previsioni abbozzate dai tecnici, fermo restando che la campagna vaccinale non subisca altri bruschi stop come quelli subiti nei mesi scorsi con la sospensione momentanea e in via cautelativa, fino al pronunciamento dell’Ema sulla sicurezza dei singoli sieri.
I dati
Di contro c’è che nelle ultime due settimane è risalito l’indice Rt nazionale di contagio del Coronavirus.
Se infatti nell’ultima settimana di monitoraggio il parametro era a quota 0,81 ora registra un abbassamento al valore di 0,85. L’incidenza invece è in discesa: il valore e’ a 146 rispetto al 152 della settimana scorsa.
Il certificato nazionale per spostarsi tra regioni
Il Commissario è apparso fiducioso e determinato a raggiungere prima possibile l’obiettivo prefissato.Invitato alla trasmissione televisiva Porta a Porta, ha parlato anche del certificato nazionale vaccinale spiegando che “viene rilasciato dalle Regioni e dà la possibilità di muoversi liberamente in tutta Italia”.
Figliuolo ha poi ricordato che il pass “può essere dato a chi ha fatto le due dosi di vaccino, o la dose unica nel caso di Johnson, e a chi è guarito dalla malattia” restando in questi casi valido per sei mesi. Oppure, a chi ha fatto un tampone prima di partire. Il certificato avrà allora validità per 48 ore.
Il test sul pass europeo dal 10 maggio
Quello nazionale è un certificato che serve per spostarsi all’interno dell’Italia e per accedere a eventi e manifestazioni nel nostro Paese.
Il Certificato EU COVID 19, invece, sarà pronto a giugno. Non sarà sostitutivo di quello nazionale.
e entrerà in sperimentazione già a partire dal 10 maggio in 17 Paesi, tra cui l’Italia. (Gli altri sono Francia, Malta, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Islanda e Grecia).
Una seconda fase di sperimentazione inizierà a fine maggio per Cipro, Lettonia, Romania, Irlanda, Portogallo, Polonia, Danimarca e Slovenia.
Secondo le norme europee, l’approvazione del certificato deve infatti prima superare due fasi di sperimentazione dopo l’autorizzazione ottenuta da Parlamento e Consiglio europeo.
Valentina Rossi