Dopo squali, balene, delfini, tartarughe e razze, crescono in Italia gli avvistamenti di animali non soliti nel nostro Paese.
Ultimi in ordine di tempo, a fare la loro comparsa sono due esemplari di Ibis eremita.
Gli uccelli hanno deciso di nidificare sul tetto di una compagnia telefonica a Roma, in una cavità artificiale corrispondente al balcone dell’area di svago del personale. Una location che è piaciuta ai due Ibis al punto che vi hanno depositato le uova. A seguito della segnalazione da parte del personale della società, sono intervenuti Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e volontari WWF per monitorare la situazione senza mettere a rischio la sicurezza dei volatili.
Un uccello in via di estinzione
L’Ibis eremita (Geronticus eremita Linnaeus) era un tempo diffuso in tutto il bacino mediterraneo, dall’Europa meridionale al nord Africa e al Medio Oriente. Oggi, sono molte le ragioni per le quali la specie è a rischio estinzione totale.
In Europa non è più presente. Se ne contano infatti al mondo solo circa cinquecento esemplari, localizzati prevalentemente in Marocco e in Siria.
La sempre più ridotta presenza è dovuta alle modifiche degli habitat, all’uso di fitofarmaci in agricoltura e al bracconaggio.
Solitamente l’Ibis eremita nidifica in zone rocciose difficilmente accessibili – da qui l’epiteto di eremita – piuttosto che sugli alberi come gli altri Ibis e fino al 1600 si riproduceva anche in Italia.
Depone da 2 a 4 uova che entrambi i genitori, alternandosi, covano per 25 giorni. Che due esemplari abbiano scelto di nidificare in cima a un palazzo è senza dubbio un fatto eccezionale.
Chi è l’Ibis eremita
L’Ibis eremita è un uccello trampoliere. Per cercare cibo predilige le aree steppose. Ha una lunghezza di 70 -80 cm circa e un’apertura alare di 125 – 135 cm. Raramente supera i 500 grammi di peso.
In Italia, nella primavera del 2009 un gruppo di 6 Ibis eremita è stato avvistato nel Padule di Fucecchio (la più estesa palude interna italiana che si sviluppa per 2.000 ettari tra le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca e Pisa, ndr) ai margini dell’area umida, nei campi attorno al Lago Borghese in comune di Monsummano Terme (PT).
Non è difficile da riconoscere: ha il becco molto lungo, di colore rosso, leggermente ricurvo, che tende a restringersi verso la punta. Le zampe sono piuttosto lunghe ma robuste, gli occhi grandi e il piumaggio di colore nero corvino. Sul petto e in particolari sulle ali sono presenti riflessi metallici di colore verde, violetto e bronzeo, mentre le copritrici alari presentano una caratteristica sfumatura rosso – rame.
Silvia Bolognini
Avvistato a Druento provincia di Torino