Nei supermercati italiani sono state rilevate tracce di covid-19
A renderlo noto sono i Carabinieri del reparto Nas (Nucleo anti sofisticazioni) che, a seguito di una campagna di verifiche a livello nazionale, condotta su 981 esercizi tra quelli di maggiore afflusso, hanno rilevato irregolarità presso 173 di essi, pari al 18%. Predisposta l’immediata sospensione nei confronti di 12 supermercati.
226 sono complessivamente le irregolarità riscontrate, delle quali 39 riconducibili a carenze igieniche dovute alla mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature ad uso comune. Sono state riscontrate anche omissioni delle indicazione informative agli utenti sulle norme di comportamento e sul rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali e della distanza interpersonale durante gli acquisti e alle casse.
La positività alla presenza del virus è stata rilevata in 18 casi su carrelli e cestini per fare la spesa, tastiere per il pagamento bancomat e POS, tasti delle bilance e dispositivi salva tempo per la lettura automatica dei prodotti.
La nota dell’Arma sottolinea che “i supermercati nei quali sono state evidenziate positività sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari”. Appartengono a diverse catene della grande distribuzione.
I tamponi sulle superfici ritenute più a rischio sono stati fatti con il supporto delle Agenzie Regionali di Protezione Ambiente (Arpa), Asl e Istituti Zooprofilattici del Ministero della Salute.
Il campionamento ha riguardato 1060 attrezzature a uso comune.