Il superbonus 110% introdotto con il Decreto Rilancio vale ora anche per le imprese del terzo settore.
A beneficiarne potranno quindi essere anche le organizzazioni di utilità sociale che non hanno fine di lucro (ONLUS), le organizzazioni di volontariato (OdV), le associazioni di promozione sociale (APS) e le associazioni, o società sportive dilettantistiche.
Il superbonus prevede una detrazione Irpef ed Ires del 110% della spesa, su un ammontare complessivo di 60.000 euro, moltiplicabile per unità immobiliare.
Un’agevolazione introdotta con l’obiettivo di incentivare il settore dell’edilizia, contribuendo allo stesso tempo all’innovazione ambientale degli immobili, che dovranno guadagnare due classi energetiche (o comunque la classe energetica più alta) grazie ai lavori cui sono sottoposti.
E’ questa l’unica vera condizione del Super Ecobonus, che introduce negli interventi l’installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica di veicoli elettrici, l’efficientamento energetico e antisismico.
Il superbonus per il terzo settore
A chiarire alcuni interrogativi sull’applicazione del Superbonus a ONLUS, cooperative e associazioni è l’agenzia delle entrate.
Viene rilevato nelle faq che non ci sono limitazioni per la tipologia di immobili, la categoria catastale, la destinazione dell’immobile e il numero di edifici per cui si può richiedere il bonus.
Le uniche limitazioni esplicitate riguardano le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Per queste, infatti, il Superbonus è limitato ai soli lavori su immobili o parti di essi adibiti a spogliatoi.
Per quanto riguarda le cooperative, l’Agenzia delle entrate, ha stabilito invece che non potranno beneficiare del Superbonus, né potranno esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito le cooperative già esenti dalle imposte sui redditi.
Nel caso in cui, invece, tale cooperativa usufruisca di una esenzione parziale, se l’ammontare delle retribuzioni è inferiore al 50 per cento, potrà accedere al Superbonus.
